L’Ucraina paga il pizzo

L’Ucraina cede metà delle proprie risorse naturali per ripagare un debito che non sapeva di avere. Tra le altre notizie: il 40% dei lavoratori italiani hanno piú di 50 anni, anche in Australia potrebbe esserci un effetto Trump alle elezioni, e i guai legali di Apple negli Stati Uniti

L’Ucraina paga il pizzo
foto via X, dipartimento del Tesoro statunitense

Gli Stati Uniti e l’Ucraina hanno firmato un accordo per condividere i profitti dalla vendita (futura) di minerali e terre rare estratte in Ucraina. L’accordo arriva dopo mesi di tensione tra Washington e Kyiv, con l’amministrazione Trump decisa a farsi ripagare almeno parte delle risorse spese dall’amministrazione Biden per il sostegno contro l‘invasione russa — risorse che originariamente erano state date come donazione. L’annuncio arriva dal dipartimento del Tesoro statunitense, che ha anche pubblicato una foto del segretario Bessent e della prima vice prima ministra dell’Ucraina, Julija Svyrydenko. Secondo il post del dipartimento “questa storica partnership economica segnala chiaramente l'impegno dell'amministrazione Trump per un'Ucraina libera, sovrana e prospera.” Su X, Svyrydenko ha commentato in inglese che “stiamo creando un Fondo che attirerà investimenti globali nel nostro Paese,” ma ha anche pubblicato un lungo thread in ucraino per tranquillizzare la popolazione, sottolineando che “la piena proprietà e il controllo” delle risorse “restano all’Ucraina,” e che sarà “lo stato ucraino a stabilire dove e cosa estrarre.” “Il sottosuolo resta di proprietà statale: ciò è sancito dall'accordo.” Svyrydenko sottolinea che si tratta di una partnership paritaria, che non dovrebbe aprire porte a privatizzazioni, e che non codifica un “indebitamento” dell’Ucraina nei confronti degli Stati Uniti. Svyrydenko sostiene che ai margini dell’accordo gli Stati Uniti possono anche fornire ulteriore assistenza militare all’Ucraina, “ad esempio sistemi di difesa aerea” — una cosa che però non è stata pubblicamente discussa, e a cui i funzionari statunitensi non hanno mai fatto riferimento. (Reuters / dipartimento del Tesoro / X)