Il papa del popolo*
Bergoglio non ha soddisfatto le proprie promesse di riforma, ma la sua morte apre comunque scenari incerti. Tra le altre notizie: Harvard denuncia l’amministrazione Trump, i piani di guerra contro le Yemen e un’altra chat su Signal, e un film tratto da OutRun

È morto Francesco, al secolo Jorge Mario Bergoglio, 266esimo papa della Chiesa cattolica. Dopo una lunga malattia è stato colpito ieri mattina da un ictus che non gli ha lasciato scampo: aveva 88 anni. I leader di tutto il mondo hanno espresso cordoglio e molti hanno annunciato che parteciperanno ai funerali in Vaticano — a cominciare da Donald Trump, che sostiene di essere intenzionato a scendere a Roma. Il suo vicepresidente, JD Vance, è stato l’ultimo personaggio politico ad avere un (ruvido) incontro col pontefice, da cui aveva ricevuto in regalo un uovo di pasqua Kinder — sì. Dopo la celebrazione funebre Francesco verrà tumulato nella basilica di Santa Maria maggiore anziché nelle Grotte vaticane, per suo desiderio, e si inizierà a parlare di Conclave. L’assemblea che dovrà eleggere il suo successore si terrà tra circa un mese e dalla scelta del suo successore si capirà cosa intende fare la Chiesa dell’eredità del pontefice. Secondo Domani, Francesco nel corso del suo pontificato ha nominato 108 dei cardinali elettori, con soli 22 rimanenti da Benedetto XVI e 5 da Giovanni Paolo II: il successore potrebbe quindi essere con buona probabilità una figura che si inserisca nella sua scia — potrebbe quindi essere un cardinale in arrivo dal sud del mondo, o in aree calde a livello diplomatico. Tra i favoriti ci sono Luis Antonio Tagle, ex arcivescovo di Manila, e il patriarca latino di Gerusalemme, Pierbattista Pizzaballa, che sarebbe una scelta rilevante nel corso del conflitto e del genocidio in Palestina. Oppure un pontefice statunitense per opporsi al nuovo regime fascistoide nordamericano — anche se tra i cardinali statunitensi figurano anche importanti nomi conservatori. (ANSA / Domani, dietro paywall)