Black friday
I democratici accusano Trump e i suoi alleati di insider trading dopo la marcia indietro su dazi punitivi. Tra le altre notizie: la destra deve decidere chi candidare in Veneto, l’UE e la Cina riaprono la trattativa sulle auto elettriche, e come Apple può uscire dalla propria crisi con l’IA

Dopo il momento di respiro di mercoledì, galvanizzati dall’annuncio della sospensione temporanea dei dazi punitivi contro il mondo, le borse sono tornate in crisi, con gli investitori in fuga verso rifugi percepiti come più sicuri — l’oro, ovviamente, ma anche il franco svizzero, lo yen e l’euro. L’instabilità vista finora potrebbe essere solo l’inizio: in questi giorni le aziende statunitensi devono comunicare i propri utili trimestrali, e ci si aspetta che molti presenteranno guidance — le stime sui risultati dei mesi successivi, comunicate al mercato nel contesto della pubblicazione degli utili. Osservate speciali sono, ovviamente, le banche — con JPMorgan Chase che annuncerà i propri utili già oggi. Gli annunci contrastanti sui dazi — e in particolare appunto la sospensione estemporanea di quelli punitivi — hanno meritato a Donald Trump accuse di insider trading: subito dopo l’apertura dei mercati statunitensi, mercoledì, il presidente statunitense ha scritto su Truth Social che “ora è un ottimo momento per comprare” azioni — 4 ore dopo avrebbe annunciato la pausa dei dazi, facendo schizzare in alto le azioni delle aziende statunitensi, molte solo poche ore prima ai loro minimi da anni a questa parte. Il sospetto che molti investitori avessero ricevuto anticipazioni sulla decisione della Casa bianca è rafforzato da un sospetto picco di call — le opzioni che conferiscono il diritto di acquistare un titolo a un determinato prezzo — proprio nei momenti precedenti all’annuncio della sospensione dei dazi. La portavoce della Casa bianca Karoline Leavitt ha giustificato il cambio drastico di politica dicendo che faceva parte dell’“arte dell’accordo” di Trump — ma se il piano era fin dall’inizio di non far davvero pagare dazi così esosi, con l’eccezione della Cina, come si può sostenere che quello che è stato fatto non era insider trading? Se lo sono chiesti in molti nel Partito democratico, con il senatore Adam Schiff che ha chiesto che il Congresso conduca un’indagine. (Reuters / NBC Los Angeles / the Guardian / Truth Social / X / Newsweek)