È iniziata la caccia alle streghe

L’arresto di Mahmoud Khalil segna una svolta nella repressione della libertà d’espressione negli Stati Uniti. Tra le altre notizie: la Commissione europea prepara gli ordini di deportazione comunitari, le tensioni interne al Pd sul riarmo, e una storia sul processore audio dello SNES

È iniziata la caccia alle streghe

Donald Trump ha passato anni a lamentarsi di una presunta “caccia alle streghe” contro di lui, ma la vera caccia alle streghe inizia ora, su suo ordine: sabato l’ICE, l’agenzia statunitense responsabile del controllo dell'immigrazione, ha preso in custodia Mahmoud Khalil, uno studente della Columbia University che aveva svolto un ruolo organizzativo nelle proteste a favore della causa palestinese dello scorso anno. L’arresto è scattato pochi giorni dopo la notizia che il dipartimento di Stato voleva usare sistemi automatizzati con l’IA per revocare i visti agli studenti che avevano partecipato alle proteste contro l’aggressione di Gaza. Il collegamento tra il suo arresto e la sua partecipazione alle manifestazioni non è un fatto giornalistico, ma è stato dichiarato espressamente dalle autorità statunitensi. Il dipartimento alla Sicurezza interna ha confermato che l’arresto era stato eseguito “a sostegno degli ordini esecutivi del presidente Trump che proibiscono l'antisemitismo,” e ha accusato Khalil di aver “guidato attività allineate ad Hamas.” L’account X della Casa bianca ha celebrato l’arresto, scrivendo “Shalom, Mahmoud.” In realtà, Khalil non ha partecipato alla tendopoli degli studenti dell’anno scorso, e anzi ha partecipato al gruppo che mediava tra manifestanti e amministrazione universitaria.  (Lawfare / Associated Press / Axios / X)