Il palazzinaro tra le macerie

Trump parla di “comprare” Gaza, mentre Netanyahu dice che l’Arabia Saudita dovrebbe ospitare uno stato palestinese nei propri territori. Tra le altre notizie: l’UE si prepara ai dazi, la terza mozione di sfiducia contro Santanché, e le pubblicità post–umane al Super Bowl

Il palazzinaro tra le macerie
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Parlando con i giornalisti sull’Air Force One, Trump è tornato a proporre la propria soluzione di pulizia etnica della Striscia di Gaza. Il presidente degli Stati Uniti ha detto che “ha preso l’impegno di comprare e diventare proprietario di Gaza,” mentre invece la ricostruzione della Striscia sarebbe responsabilità di “altri stati nel Medio Oriente,” o “altre persone,” “con il nostro patrocinio.” Trump ha preso l’impegno di impedire ad Hamas di “tornare” nella Striscia di Gaza, perché “non c’è niente in cui tornare,” perché tutta la Striscia ormai sarebbe “un sito di demolizione.” “Quello che resta è da demolire — tutto è già stato demolito — voglio dire, non si può vivere in quegli edifici ora, non sono sicuri,” ha elaborato il presidente. “Ci occuperemo dei palestinesi, ci impegneremo perché possano vivere in armonia e in pace, e che non siano assassinati” — il presidente non ha invece indicato chi li stia assassinando. Rispondendo a una giornalista che chiedeva se, a questo punto, gli Stati Uniti sarebbero disposti ad accogliere rifugiati palestinesi, Trump ha risposto che dovrebbe “guardare caso per caso,” aggiungendo però che “è un viaggio molto lungo, sarebbero lontani dalle loro famiglie e dai loro amici.” “Credo che sarebbero molto felici di rimanere in quella zona, ma in un posto sicuro.” Trump ha di nuovo citato Egitto e Giordania come due paesi che dovrebbero “aiutare” nell’operazione di pulizia etnica, mentre invece l’Arabia Saudita dovrebbe “mettere un po’ di soldi per garantire che le persone siano a proprio agio e al sicuro. (YouTube)