“Sarebbe stato condannato”
Se non avesse vinto le elezioni, Trump sarebbe stato condannato per i fatti del 2020. Tra le altre notizie: oggi potrebbe essere il giorno del cessate il fuoco a Gaza, tre storie di violenza delle forze dell’ordine italiane, e gli utenti statunitensi di TikTok scappano su Xiaohongshu
Il dipartimento di Giustizia statunitense ha pubblicato il primo volume del report del procuratore speciale dimissionario Jack Smith, che nei mesi scorsi ha indagato sul tentativo dell’allora presidente Trump di sovvertire l’esito delle elezioni del 2020. Il documento è introdotto da una lettera in cui Smith difende la propria indipendenza e dichiara di non aver ricevuto nessuna pressione politica per indagare su Trump — una accusa che è stata mossa più volte dal presidente eletto e in generale in ambito repubblicano: “La tesi di Trump che le mie decisioni come procuratore sono state influenzate o dirette dall’amministrazione Biden o da altri attori politici è, in una parola, ridicola.” Nelle conclusioni del volume rilasciato al pubblico si scrive, esplicitamente, che Trump sarebbe stato condannato se non avesse vinto le elezioni: “La linea del Dipartimento secondo cui la Costituzione proibisce l’incriminare e il procedere con azioni penali nei confronti di un presidente è categorica e non dipende dalla gravità dei crimini imputati, dalla qualità delle prove o dai meriti dell’azione penale stessa, che questo ufficio sostiene pienamente. Di fatto, se non fosse stato per l’elezione di Trump e il suo imminente ritorno alla presidenza, questo ufficio ha valutato che le prove ammissibili sarebbero state sufficienti per ottenere e sostenere una condanna durante un processo.” Smith ha consegnato anche un secondo volume, che documenta la presunta cattiva gestione da parte dell’allora presidente di documenti secretati, ma che a sua volta è ancora sigillato — perché ci sono procedure legali anche contro altre persone oltre che contro Trump. Giovedì si terrà un’udienza per stabilire se pubblicare anche quella parte del report. (DocumentCloud / the New York Times)