In Corea del Sud non si riesce ad arrestare il presidente

Il Servizio di sicurezza del presidente è arrivato a un passo dallo scontro con gli investigatori. Tra le altre notizie: l’Iran mette nero su bianco che l’arresto di Cecilia Sala è legato a quello di Mohammad Abedini, altri due giornalisti uccisi a Gaza, e un pezzo di razzo si è schiantato in Kenya

In Corea del Sud non si riesce ad arrestare il presidente
I sostenitori di Yoon fuori dalla residenza presidenziale a Seul. Grab Global News, via YouTube

La crisi della Corea del Sud è entrata in una nuova fase ancora più preoccupante. Giovedì gli investigatori dell’agenzia anti–corruzione si sono recati alla residenza del presidente impeachato a Seul per eseguire il suo mandato d’arresto. La situazione era già tesa a causa della folta presenza di manifestanti di estrema destra attorno alla struttura, ma il problema che si è presentato materialmente è stato ancora più grosso: gli investigatori hanno cercato di entrare nell’edificio, ma si sono trovati in uno stallo con il Servizio di sicurezza del presidente, che gli ha impedito di entrare. Il presidente impeachato è protetto da circa 200 agenti del Servizio di sicurezza presidenziale, un’agenzia sudcoreana costruita sul modello del Servizio segreto statunitense, ma a quanto pare anche di personale militare. Tra loro ci sono persone con armi da fuoco che hanno circondato gli investigatori dell’agenzia anti–corruzione. I legali del presidente sostengono che il mandato d’arresto contro di lui sia “illegale” (sic) perché il suo caso non sarebbe di corruzione — perseguire un tentato golpe non sarebbe, secondo la linea dei legali del presidente, tra le competenze dell’agenzia. Non è chiaro cosa ci facessero i soldati presenti in difesa del presidente sospeso: i militari negano di aver schierato personale all’interno della struttura. (Yonhap / Hankyoreh / Yonhap / Hankyoreh)