La distruzione “sistematica” dei servizi essenziali a Gaza
Lo denuncia l’OCHA, mentre le IDF bombardano una stazione di pompaggio per le acque reflue a Gaza. Tra le altre notizie: il mandato d’arresto per il presidente golpista sudcoreano, le trattative per la liberazione di Cecilia Sala sono molto complicate, e le cripto–“miniere” illegali in Russia
Il clima invernale si aggiunge alle sofferenze della popolazione della Striscia di Gaza. Il maltempo ha portato via o allagato le tende degli sfollati di Dayr al-Balah, costringendoli a cercare di ripararle — o cercare del tutto un altro riparo — nel mezzo della notte. La Protezione civile di Gaza ha ricevuto centinaia di richieste d’aiuto: la popolazione di Gaza è quasi completamente sfollata, e non hanno ripari caldi per proteggersi dalla pioggia e dal freddo invernale. Le agenzie ONU stimano che ci siano almeno 1,6 milioni di persone che vivono in soluzioni improvvisate. Tra loro, mezzo milione in questo momento vive in zone della Striscia prone alle alluvioni. Il meteo locale prevede che nelle prossime ore continueranno le piogge intense, almeno fino a mercoledì, quando il tempo dovrebbe migliorare almeno un po’. (Reuters / Al Jazeera)
Il profilo della crisi umanitaria a Gaza si fa sempre peggiore: nelle scorse ore l’esercito israeliano ha bombardato una stazione di pompaggio per il trattamento delle acque reflue della città di Gaza — le autorità locali hanno dato la notizia sottolineando che l’attacco potrebbe causare “un disastro sanitario e ambientale”: l’acqua delle fogne ha allagato le strade circostanti, “rendendo l’area fertile alla diffusione di malattie infettive tra i civili,” hanno sottolineato le autorità municipali. Nelle scorse ore un altro neonato è morto di freddo a Gaza — è il gemello del neonato che aveva perso la vita per ipotermia il giorno precedente. I due bambini vivevano al freddo nelle tende di Dayr al-Balah che oggi sono allagate. Nel contesto della guerra totale di Israele contro gli ospedali, le donne di Gaza hanno perso l’accesso a qualsiasi tipo di assistenza prenatale e postnatale. Ci sono più di 17 mila donne incinte che sono in condizioni di inedia. Dall’inizio dell’aggressione sono stati uccisi più di 800 bambini con meno di un anno. (Al Jazeera / the National / WAFA / Middle East Eye)