La guerra agli ospedali non si ferma mai

Le IDF hanno attaccato di nuovo l’ospedale al–Ahli. Tra le altre notizie: Joe Biden si illude che lui avrebbe vinto le elezioni, la Lega prende le parti di Matteo Renzi, e l’ad di Google dice che i dipendenti non devono “farsi distrarre” dalle accuse contro l’azienda

La guerra agli ospedali non si ferma mai
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Dopo il raid al Kamal Adwan, le forze israeliane hanno lanciato un altro attacco contro un’altra struttura sanitaria: l’ospedale arabo al–Ahli della città di Gaza. È quello che trovate spesso indicato come “l’ospedale battista” della città — nel corso degli anni è stato gestito dalla Chiesa d’Inghilterra, poi dalla Convenzione Battista del Sud, e oggi è gestito dalla Chiesa episcopale di Gerusalemme — colpito dal primissimo attacco delle IDF contro un ospedale, il 17 ottobre 2023. Le truppe israeliane hanno lanciato un attacco d’artiglieria contro il piano più alto della struttura, l’ultimo ancora operativo. L’ospedale al–Ahli è quello dove naturalmente dovrebbero confluire pazienti — e in generale, le persone ferite negli attacchi delle IDF — che non potranno più essere serviti dal Kamal Adwan. È importante ricordare che le accuse delle autorità di Tel Aviv, ovvero che all’interno degli ospedali siano presenti miliziani di Hamas, non giustificano l’attaccare ospedali. Lo ha ripetuto ancora il diplomatico israeliano Alon Pinkas, parlando con Al Jazeera. In ogni caso, Tel Aviv non porta mai prove per sostanziare le accuse mosse. (WAFA / Instagram / Al Jazeera)