L’unità delle opposizioni dovrebbe partire da qui
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Più di 100 mila persone hanno partecipato alla manifestazione nazionale contro il ddl Sicurezza. “Siamo qui per gli oltre cinque milioni persone in povertà assoluta in questo paese. Per chi rinuncia alle cure. Per chi non ha voce. Per i duemila morti nel Mediterraneo. Per gli oltre 44mila morti a Gaza. Ma siamo qui anche per chi ancora non ha capito la gravità del ddl Sicurezza. Per chi ancora non c’è ma ci sarà,” ha detto Carlo Testini, di Arci Nazionale. Parlando dal camion che guidava il corteo, Christopher Ceresi dei municipi sociali di Bologna dice espressamente che “questa è la prima vera grande manifestazione di opposizione al governo Meloni.” Alla manifestazione ha partecipato anche numerosa la Cgil e molti politici di opposizione — Fratoianni ha parlato direttamente dal camion. Tra i presenti c’è stato brevemente anche Conte, che però poi ha lasciato la manifestazione per andare ad Atreju — il manifesto riporta che abbia ricevuto qualche fischio. (Domani / il manifesto)
La speranza è che la manifestazione di sabato sia un punto di partenza: il mese prossimo, dal 10 al 12 gennaio, sono organizzati a Roma 3 giorni di assemblee e incontri. A Roma, nel frattempo, si teneva anche l’Assemblea nazionale del Partito democratico. Durante il proprio intervento, Schlein torna a difendere la propria idea di coalizione — “Non possiamo passare quest’anno a fare ognuno gli affari propri e rinviare alla vigilia delle prossime politiche un lavoro di costruzione di un’alternativa che dobbiamo alla nostra gente: nelle piazze ci gridano ‘unità,’ non bisogna usare le differenza come clave.” “Bisogna lavorare sulla larghezza e la profondità, abbiamo tempo, usiamolo bene, per costruire il progetto per l'Italia su sanità, istruzione, ricerca e industria clima e diritti” — ma attacca anche: “Ad Atreju va in scena il favoloso mondo di Meloni, con trovate propagandistiche che raccontano che il Paese va a gonfie vele. Ma esiste la realtà vera, testarda nei numeri e nella vita quotidiana degli italiani.” Il percorso attraverso cui Schlein sta cercando di condurre il partito resta difficilissimo: “Il Pd ha lo sguardo rivolto al futuro, è la casa di chi si riconosce con il giusto orgoglio nelle generazioni precedenti ma è anche la casa di una nuova generazione di nativi democratici. Siamo qui per proseguire quella strada, ma siamo qui anche per cambiare, discontinui e diversi da quelle volte in cui” il partito “ha smarrito se stesso e la sua identità o non è stato all’altezza. Vogliamo un partito che non abbia timore di farsi scompigliare i capelli da un vento nuovo e non si rinchiuda in comode ridotte autoreferenziali per la manutenzione di assetti ed equilibri attuali.” (Partito democratico / Sky TG24)