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grab via X @netanyahu

Alle nostre 3 di notte — alle 4 locali in Libano — è scattato l’atteso cessate il fuoco tra Israele ed Hezbollah. L’accordo prevede il ritiro delle truppe delle IDF dal paese e la presenza militare libanese nel sud del paese, per impedire a Hezbollah di intensificare di nuovo la propria presenza nelle parti del paese più vicine al confine con il nord di Israele. L’Orient le Jour sta seguendo la giornata — sarà una giornata delicatissima, per vedere se la sospensione delle ostilità davvero funziona — con un liveblog: l’aviazione israeliana ha continuato a bombardare fino a un pugno di minuti prima dell’annuncio del cessate il fuoco. Associated Press ha una diretta voyeurista dello skyline di Beirut, con cui si può verificare direttamente che l’aviazione israeliana non sta bombardando. (Reuters / l’Orient le Jour / YouTube)

Il cessate il fuoco è stato annunciato da Joe Biden, che ha ringraziato Macron per “il sostegno“ nell’arrivare a un accordo, che secondo Biden dovrebbe mettere fine “in modo permanente” a una guerra che sarebbe “stata imposta da Hezbollah” contro le popolazioni di Israele e Libano. Biden ha chiarito che l’accordo non prevede il dispiego di truppe statunitensi e francesi in Libano, ma che i due paesi si faranno garanti che le due parti rispettino l’accordo. Biden ha poi fatto un passo in più, dicendo che anche “il popolo di Gaza” “merita una fine ai combattimenti e agli spostamenti” forzati: “La gente di Gaza ha attraversato l’inferno. Il loro mondo è stato completamente distrutto. Troppi civili a Gaza hanno sofferto fin troppo,” ha dichiarato il presidente statunitense senza elaborare sull’ovvietà di chi sia responsabile di quelle sofferenze. Biden ha promesso che nei prossimi giorni gli Stati Uniti cercheranno di riaprire la trattativa per un cessate il fuoco anche sulla Striscia di Gaza, che però dovrà “mettere fine alla guerra senza che Hamas resti al potere.” (Casa bianca)

Netanyahu ha annunciato il cessate il fuoco come una dichiarazione di guerra. Il Primo ministro israeliano è esordito dicendo: “Cittadini di Israele, vi ho promesso la vittoria e la otterremo!” “Completeremo la missione di annientare Hamas, riporteremo a casa tutti i nostri ostaggi,” e “faremo in modo che Gaza non rappresenti più una minaccia per Israele.” “La guerra non finirà finché non realizzeremo tutti i suoi obiettivi.” Netanyahu ha poi elencato i territori e i paesi che l’aviazione israeliana ha bombardato in questi mesi: l’Iran, Gaza, la Cisgiordania, ma anche lo Yemen, l’Iraq, la Siria — e ovviamente il Libano, che ora bisognerebbe smettere di bombardare, secondo gli accordi. Netanyahu ha specificato che Israele continua a rivendicare il diritto di attaccare il Libano in modo preventivo e arbitrario: “Con il pieno sostegno degli Stati Uniti, manteniamo la completa libertà d’azione militare. Se Hezbollah dovesse violare l’accordo e cercare di armarsi, attaccheremo. Se cercherà di ricostruire infrastrutture terroristiche vicino al confine, attaccheremo. Se dovesse lanciare un razzo, scavare un tunnel, o se si sposta un camion che trasporta razzi, attaccheremo.” Netanyahu ha vantato come Israele abbia ripreso le operazioni a Gaza dopo il breve cessate il fuoco dello scorso novembre: “Sento dire che se accettiamo il cessate il fuoco, non saremo in grado di attaccare e non saremo in grado di ricominciare a fare la guerra.” “Vi ricordo che è esattamente quello che dicevano quando abbiamo fatto il cessate il fuoco a Gaza per liberare gli ostaggi. Hanno detto che non avremmo ricominciato a combattere, e invece lo abbiamo fatto.” (the Times of Israel)

Ma allora perché il governo israeliano ha accettato il cessate il fuoco se parla solo di continuare a fare la guerra contro tutti? Netanyahu continua, minaccioso: “Il primo motivo è quello di concentrarsi sulla minaccia iraniana, e non mi dilungherò su questo punto.” “La seconda ragione è quella di dare un po’ di respiro alle nostre forze e di ricostituire le scorte. E lo dico apertamente, non è un segreto che ci siano stati grandi ritardi nelle consegne di armi e munizioni. Questi ritardi saranno presto risolti.” “E la terza ragione per avere un cessate il fuoco è separare i fronti e isolare Hamas. Dal secondo giorno di guerra, Hamas contava su Hezbollah per combattere al suo fianco. Con Hezbollah fuori dai giochi, Hamas è lasciata sola.”

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