Lo sciopero per salvare la Sanità pubblica

Il segretario di Anaao-Assomed Pierino Di Silverio ha utilizzato parole durissime: “Se non dovesse bastare lo sciopero, dobbiamo arrivare alle dimissioni di massa. Se la nostra presenza non è apprezzata, faremo sentire pesantemente la nostra assenza.”

Lo sciopero per salvare la Sanità pubblica
foto: Nursing Up, via Instagram

Mercoledì si è tenuto un grande sciopero dei lavoratori della sanità pubblica, indetto da Anaao-Assomed. Cimo-Fesmed e Nursing up contro la legge di bilancio 2025. Il segretario di Anaao Pierino Di Silverio, dal palco della manifestazione di piazza Santi apostoli, ha dichiarato che “viviamo in una condizione che definire drammatica è poco: stipendi bassi, strutture fatiscenti, violenza, assenza di medicina sul territorio, e a pagare le conseguenze sono i cittadini. Dopo 15 anni di costanti disinvestimenti nella Sanità pubblica si danno ai medici 14 euro in più al mese.” Di Silverio ha utilizzato parole durissime: “Riforme, risorse, sicurezza, formazione. Arriveremo ad azioni estreme. Se non dovesse bastare lo sciopero, dobbiamo arrivare alle dimissioni di massa. Se la nostra presenza non è apprezzata, faremo sentire pesantemente la nostra assenza.” I sindacati hanno dichiarato che allo sciopero si è registrata una partecipazione dell’85%.

Non serve la calcolatrice, ma le cinture di sicurezza#SalviamoSSN #Manovra2025 #LeggediBilancio pic.twitter.com/6Ie5noKumO

— Nino Cartabellotta (@Cartabellotta) November 17, 2024


Nonostante la propaganda del governo, secondo il quale non sarebbero mai stati spesi “così tanti soldi” per la sanità pubblica, la realtà è ben diversa: il Sistema sanitario nazionale continua a perdere fondi se questa spesa viene paragonata all’inflazione, che cresce più di quanto crescano i finanziamenti. Nella manovra di bilancio, le promesse di ulteriori investimenti fatti balenare dal ministro Schillaci sono state disattese dal ministro dell’Economia Giorgetti, come ha fatto notare proprio Di Silverio: “Il MEF che, senza discostarsi da logiche ultradecennali, continua a spadroneggiare in lungo e largo minando seriamente la salute dei cittadini italiani.” Ci sono, però, le risorse per provare a introdurre nella sanità italiana la mototerapia, ovvero… le moto e il motocross come terapia complementare riabilitativa. La senatrice a vita e dottoressa Elena Cattaneo ha detto che pur riconoscendo l’importanza “delle attività ludico-ricreative, dell’attività fisica e intellettuale di stimolo alla curiosità che quotidianamente si fanno, senza bisogno di leggi, soprattutto nei reparti pediatrici per la gioia e il benessere di tutti,” “non esiste alcuna evidenza a sostegno della proposta e della promozione della mototerapia: non è terapia integrativa e nemmeno complementare, bensì attività ludica come gli scacchi o il pallone.” Cattaneo ha concluso così: “Credo che sia assolutamente tossico definire ‘terapie’ attività prive di alcuna minima evidenza di beneficio, poiché alimenta confusione e false speranze.”

Nel mondo reale, lo sciopero di ieri prepara il terreno allo sciopero generale del 29 novembre, che riguarderà tra gli altri i lavoratori di autostrade, del trasporto pubblico e di tutto il personale scolastico, e in generale per una stagione di proteste. Il ministro Salvini ha dichiarato che è già pronto e che “se verranno organizzati altri scioperi senza le fasce di garanzia che rovinano la giornata a milioni di italiani e italiane, togliendo il diritto alla salute, il diritto al lavoro, il diritto allo studio, interverrò direttamente.” Prima del 29 infatti, il 23 e il 24 novembre, si terrà anche uno sciopero dei treni che coinvolgerà il personale di Trenitalia, Tper e Trenord. Ieri, all’opposto di Salvini, la segretaria del Pd Elly Schlein ha convocato una conferenza stampa, dichiarando: “Sosteniamo la mobilitazione del personale della sanità pubblica. Oltre a mettere più risorse per chi lavora nel Ssn, insistiamo per una riforma complessiva.” Secondo Schlein, “ci hanno preso in giro quando abbiamo partecipato al presidio davanti all’ospedale di Terni. Dimenticano che quello è un luogo in cui vanno le persone. È il disegno della destra che vuole una sanità a misura di portafoglio.” Il Pd, almeno in Umbria, è riuscito mettersi alle spalle presso gli elettori di essere stato travolto proprio nella regione da uno scandalo sulla sanità che aveva preparato la strada per l’elezione della leghista Tesei in regione nel 2019.


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