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foto via X @Antonio_Tajani

Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha parlato al rituale meeting di Rimini organizzato da Cl. Il discorso ha scosso la coalizione di destra al governo, perché Tajani ha confermato l’interesse di Forza Italia a modificare le attuali regole per l’assegnazione della cittadinanza, andando verso l’approvazione del cosiddetto Ius scholae. Tajani ha detto che “io preferisco quello che ha i genitori stranieri e canta l’inno di Mameli all’italiano da sette generazioni che non lo canta.” L’apertura di Tajani ha fatto inalberare la Lega, che prima ha ricondiviso un vecchio video di Berlusconi in cui il defunto si opponeva allo Ius scholae, e poi ha criticato la proposta tramite vari esponenti, arrivando a minacciare l’unità della maggioranza. Per ora Meloni non si è ancora espressa direttamente, mentre il Pd è scettico sulle reali intenzioni di Forza Italia e non vuole aspettare che il dibattito si spenga: il partito starebbe preparando una proposta di legge autonoma per “stanare” Forza Italia. Secondo Roberto Speranza, “ogni passo avanti, anche piccolo, va colto” sull’argomento cittadinanza.

Ma cosa prevede di preciso la proposta forzista e quanti sarebbero i beneficiari immediati? La proposta su cui si riflette al momento dovrebbe prevedere la concessione della cittadinanza a chi svolge un ciclo completo di istruzione, come per esempio le scuole elementari e medie: si tratterebbe di circa il 7% della popolazione scolastica e aggiungerebbe un 1,2% tra gli aventi diritto al voto — più del settanta percento di questi nuovi cittadini vivrebbe al nord o al centro del paese: in totale si tratterebbe di 310 mila ragazzi nel primo anno di applicazione, per arrivare a più di mezzo milione di cittadini in cinque anni. L’opposizione sarebbe intenzionata a rilanciare con la concessione della cittadinanza dopo un solo ciclo di istruzione, o cinque anni di permanenza nel sistema scolastico italiano.

La congiuntura non è molto rosea per Meloni, che mentre blatera di inesistenti complotti della magistratura ai suoi danni si è ritrovata in una situazione politica che rischia di essere solo dannosa per il suo consenso: se da un lato Meloni non può dare corda alla proposta di Tajani per convinzioni personali del proprio partito, oltre che per il rischio di lasciare campo libero a Salvini e Vannacci, mentre dall’altra Forza Italia sembra intenzionata a provare a riprendersi i voti di molti elettori moderati che nel corso degli ultimi anni hanno scelto di votare prima Salvini e poi proprio Meloni — dietro la proposta di Tajani ci sarebbe anche l’imbeccata dei fratelli Berlusconi, che a prescindere da un’eventuale loro discesa in campo vedono per il proprio partito un futuro meno reazionario sui diritti civili. Di certo la proposta può essere usata da Forza Italia anche come leva di scambio su provvedimenti non molto graditi al partito, come l’autonomia differenziata — che ha votato in Parlamento, ma sulla quale ha avuto sostanziali ripensamenti.


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