“Mi annoiavo, per cui ho sparato”
Una nuova inchiesta rivela la politica di “violenza libera” concessa dalle IDF ai propri soldati: i testimoni parlano di uccisioni sistematiche e corpi esanimi lasciati per strada
Una nuova inchiesta di +972 Magazine, realizzata anche questa volta in collaborazione con Local Call, rivela la politica di “violenza libera” concessa dalle IDF ai propri soldati: 6 fonti dell’esercito israeliano — 5 delle quali sono rimaste anonime — raccontano di come i soldati uccidano sistematicamente i civili palestinesi, semplicemente perché entrano in “zone vietate” arbitrarie. I testimoni raccontano che i corpi esanimi dei civili palestinesi vengono lasciati per strada, a decomporsi e a essere mangiati da animali selvatici — l’esercito passa a spostare i corpi solo quando è previsto che su una strada debba passare un convoglio di aiuti umanitari, in modo che “non vadano in giro immagini di persone in stato avanzato di decadimento.” Due dei testimoni hanno raccontato di una politica di appiccare il fuoco alle case dei palestinesi dopo averle occupate. Alcune fonti dei due magazine raccontano che l’esercito concede ai soldati di sparare come modo per distrarsi e rompere la monotonia dei lavori quotidiani. Uno dei testimoni racconta: “Io stesso ho sparato un po’ di pallottole senza motivo, in mare, lungo un marciapiede o in un edificio abbandonato. Viene indicato come ‘fuoco normale,’ nome in codice per ‘mi annoiavo, per cui ho sparato.’” Un altro testimone aggiunge: “È permesso sparare a chiunque, alle ragazze giovani, alle donne anziane,” “tutti gli uomini tra i 16 e i 50 anni sono sospettati di essere terroristi.” “È vietato andare in giro, e chiunque sia per strada è sospetto. Se vediamo qualcuno che ci guarda dalla finestra, è sospetto, e spariamo.”
Lunedì le IDF hanno ordinato la chiusura e l’evacuazione dell’ospedale al–Ahli — lo ha denunciato la diocesi episcopale di Gerusalemme, che si occupa della gestione della struttura. Al Jazeera riporta che pazienti e staff sono stati costretti a scappare, per evitare di essere coinvolti in un raid — domenica la zona era stata colpita da un forte attacco drone. L’ospedale al–Ahli era già stato bombardato direttamente dall’aviazione israeliana — lo scorso febbraio, quando le IDF cercavano ancora di giustificare, seppure diffondendo falsità, i propri attacchi. Il portavoce della Casa bianca John Kirby ha — involontariamente? — ammesso quanto siano gravi i crimini di guerra delle IDF, dicendo che “non è mai giusto condurre bombardamenti indiscriminati sulla popolazione civile” — meno male — ed è per questo che Washington “sta lavorando con gli israeliani perché stiano più attenti.”
In Cisgiordania, un gruppo di attivisti israeliani sono stati attaccati da coloni estremisti. Lo denuncia la ONG israeliana Breaking the Silence, che riporta che due dei propri attivisti sono stati vittima di violenza: il gruppo è stato attaccato dai coloni in un piccolo centro abitato nelle colline a sud della città di Hebron. L’esercito israeliano era presente durante l’aggressione, ma non ha fatto niente per impedirla. Il co–fondatore di Breaking the Silence ha pubblicato due video che mostrano i bulldozer israeliani distruggere una scuola tra le colline di Hebron — l’ordine della demolizione arriva dall’esercito israeliano. Poco prima erano state demolite le case dove abitavano 20 persone.