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La Corte suprema statunitense ha stabilito che gli ex presidenti godono di immunità per alcune delle azioni che hanno compiuto mentre erano alla Casa bianca. I giudici — 6 a favore, 3 contrari — hanno stabilito che gli ex presidenti hanno una “immunità assoluta” per le azioni che svolgono nel contesto della loro “autorità costituzionale,” ma non per le proprie azioni private, per le quali hanno solo diritto a “presunta immunità” (sic). È la prima volta in tutta la storia degli Stati Uniti che la Corte suprema stabilisce che gli ex presidenti hanno una qualsiasi forma di immunità che li protegga da procedimenti penali e i giudici mettono nero su bianco l’importanza della loro decisione: “Questo caso è il primo procedimento penale nella storia della nostra nazione contro un ex presidente per azioni intrapprese durante la sua presidenza.” È una decisione epocale: Kyle Cheney su POLITICO scrive che i giudici “hanno cambiato la presidenza,” visto che “La Corte ha abbracciato una lettura costituzionale che rende praticamente impossibile perseguire un presidente per qualsiasi uso di poteri ufficiali, a prescindere da quanto sia malintenzionato — lasciando come unico ricorso il potere di impeachment del Congresso.” Il professore di legge costituzionale Aziz Huq spiega sinteticamente che la decisione “dà la licenza per l’abuso dei poteri intrusivi e di sorveglianza dello stato di sicurezza nazionale.”

La discussione all’interno della Corte deve essere stata durissima, e la decisione avrà conseguenze durissime anche su come l’alta corte è percepita dal pubblico statunitense. Nella propria opinione dissenziente, sottoscritta anche da Ketanji Brown Jackson e Elena Kagan, la giudice Sonia Sotomayor si esprime così verso i propri colleghi: “La fissazione ostinata della maggioranza con la necessità di coraggio e velocità da parte del presidente ignora la necessità di sobrietà e responsabilità.” “Mai nella storia della nostra Repubblica un presidente ha avuto motivo di credere che sarebbe stato immune da azioni penali se avesse usato i privilegi della sua posizione per infrangere il diritto penale. In futuro, tuttavia, tutti gli ex presidenti godranno di questa immunità.” La separazione tra immunità “assoluta” e “presunta” e tra le azioni nel contesto “ufficiale” o “personale” crea una situazione bizzarra, sottolinea Sotomayor, portando il caso ai suoi estremi: “Immaginiamo che un presidente dica in un discorso ufficiale che intende fermare un rivale politico a tutti i costi (atto ufficiale). Quindi, assolda un assassino privato per uccidere quel rivale politico (atto non ufficiale). Secondo la decisione della maggioranza, l’accusa di omicidio non potrebbe includere nessuna argomentazione sulla ammissione pubblica di premeditazione da parte del presidente.” L’analista di CNN Norman Eisen riassume così la situazione: “La maggioranza (dei giudici) potrebbe aver appena legalizzato l’omicidio per un singolo individuo nel paese.”

Trump ha ovviamente festeggiato — con un post sul suo social network Truth Social, scritto tutto in maiuscole: “LA DECISIONE DELLA CORTE SUPREMA È MOLTO PIÙ POTENTE DI QUANTO CI SI ASPETTASSE. È SAGGIA E SCRITTA MAGISTRALMENTE, E SPAZZA VIA IL FETORE DEI PROCESSI E DELLE TRUFFE DI BIDEN, TUTTI, CHE SONO STATE USATE COME ATTACCO INGIUSTO CONTRO L’AVVERSARIO POLITICO DEL CORROTTO JOE BIDEN, IO. MOLTI DI QUESTI CASI FALSI ORA SPARIRANNO, O CADRANNO NEL DIMENTICATOIO. DIO BENEDICA L’AMERICA.”

Biden ha commentato brevemente la decisione della Corte suprema, dicendo che pone “virtualmente nessun limite a quello che possono fare i presidenti”: “Il popolo americano deve decidere se vogliono affidare il presidente — la presidenza — di nuovo a Donald Trump, sapendo che sarà incoraggiato a fare qualsiasi cosa voglia, quando voglia.” “So che continuerò a rispettare i limiti dei poteri presidenziali, come ho fatto in questi 3 anni e mezzo.” “Ma ogni presidente, incluso Donald Trump, ora è libero di ignorare la legge.”


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