L’estrema destra a un passo dal potere in Francia

La scommessa elettorale di Macron è stata un fallimento: il Rassemblement National è il primo partito francese, e al secondo turno potrebbe arrivare alla maggioranza all’Assemblea Nazionale — anche grazie al voto di liberali e gollisti.

L’estrema destra a un passo dal potere in Francia
foto via X @MLP_official

La scommessa elettorale di Macron è stata un fallimento: il Rassemblement National è il primo partito francese, con il 33% dei voti. Il partito di Jordan Bardella ha raddoppiato i propri consensi dalle scorse elezioni legislative, quando si era fermato al 18,6%, e potrebbe ottenere tra i 255 e i 295 seggi all’Assemblea nazionale — potrebbe insomma arrivare da solo alla maggioranza parlamentare, fissata a 289 seggi, ma potrebbe anche facilmente costruire un governo di coalizione. BFM TV ha pubblicato un’infografica che mostra l’avanzamento dell’estrema destra sul territorio francese in questi 12 anni — la mappa del 2024 inquadra perfettamente quanto sia grave la situazione.

Il Nuovo fronte popolare ha visto un aumento marginale del proprio consenso — dal 25,6% di NUPES al 28%, ma inferiore alla propria performance alle elezioni europee. La coalizione in sostegno al presidente Macron, che parla ancoradella necessità di “fare chiarezza della situazione politica,” si è fermata al 20%. Nel corso della giornata i liberali e i progressisti avevano potuto sperare in un risultato diverso, grazie a una vera e propria mobilitazione di massa: la partecipazione si è attestata al 65,8%, un aumento drastico rispetto alle elezioni politiche di 2017 e 2022, quando era andato a votare meno di metà degli aventi diritto.

Al primo turno sono stati eletti solo 75 deputati — 39 di RN, 32 del Nuovo fronte popolare, e 2 macronisti — nessuno dei ministri del governo è riuscito a ottenere l’elezione al primo turno. L’esplosione di consensi per il Rassemblement National, che nemmeno questa mobilitazione ha potuto fermare, apre alla necessità di costruire un “fronte repubblicano” improvvisato entro la prossima settimana, per impedire all’estrema destra di avere la maggioranza parlamentare. Ellen Salvi riassume la crisi in un editoriale su Mediapart, definendo i macronisti “irresponsabili e colpevoli” per aver portato RN alle porte del potere. Costruire questo fronte repubblicano sarà difficile, anche perché tra i liberali ci sono molte voci che non vedono questa differenza tra il centrosinistra e l’estrema destra: François Bayrou, ministro della Giustizia del governo Macron / Philippe, ha difeso la scelta di astenersi “in base alle circoscrizioni,” e lo stesso Edouard Philippe ha chiesto di bloccare RN “ma anche La France insoumise.” La presidente dell’Assemblea nazionale uscente, Yaël Braun-Pivet, ha detto che gli elettori dovrebbero votare per il candidato “più repubblicano”: “Ce ne sono molti nell’alleanza di sinistra, ma non tutti sono su quella linea (!) E quindi in quel caso direi di votare… alcuni altri candidati.”

L’editoriale di Dov Alvon su Libération parla di “una settimana per evitare il peggio”: le forze del Nuovo fronte popolare stanno dando uniformemente indicazioni di voto e “ritirando” i propri candidati con l’obiettivo di cercare di impedire a RN di raggiungere la maggioranza parlamentare — il contorto sistema elettorale francese rende necessario anche questo tipo di tattiche. A destra i repubblicani si sono rifiutati di dare istruzioni di voto contro RN, dicendo che i propri elettori sono “liberi di scegliere.” L’eurodeputato repubblicano François-Xavier Bellamy si è spinto più in là, facendo capire meglio come la pensa il partito, dicendo che “il pericolo per il nostro paese oggi è l’estrema sinistra.”


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