foto via X @NFratoianni
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Si è tenuta a Latina la manifestazione per Satnam Sighn: “Abbiamo tanti fantasmi,” ha dichiarato Hardeep Kaur, segretaria del Flai Cgil Frosinone-Latina, “tanti uomini e donne che lavorano nelle campagne in tutta Italia senza diritti. Da tempo denunciamo la presenza di questo esercito di schiavi, questa piazza chiede un cambiamento concreto.” Oltre a tanti lavoratori, erano presenti in manifestazione anche Elly Schlein e Nicola Fratoianni. Sul palco è intervenuta la sindaca di Latina Matilde Celentano (FdI), che è stata fischiata: “Dobbiamo avere il coraggio di ammettere che siamo tutti responsabili dell’odioso fenomeno del caporalato, tanto le istituzioni quanto i cittadini che preferiscono non vedere.” “Questa è una terra di migranti, di gente che è venuta a cercare una condizione migliore, come accade oggi con nordafricani e indiani. Quella contro il caporalato è una guerra di civiltà da combattere tutti insieme. Latina non si sottrarrà dall’impegno di questa battaglia.” Schlein e Fratoianni hanno idee specifiche sulle necessità per contrastare il caporalato, che vanno oltre alla “guerra di civiltà.” La segretaria del Pd ha dichiarato che “nei prossimi giorni presenteremo la nostra proposta per abolire la Bossi-Fini e riscriverla integralmente, perché è una legge che provoca irregolarità.” Fratoianni ha pubblicato un video su X, parlando di “una manifestazione straordinaria per dire basta alla stragi sui posti di lavoro, ma sopratutto basta ad una sistema che alimenta precarietà e ricatti.”
Anche Mattarella è intervenuto per parlare della morte di Singh, condannando lo “sfruttamento del lavoro dei più deboli e indifesi,” “con modalità e condizioni illegali e crudeli,” ma allineandosi all’estrema destra di governo nel negare che ci sia un problema di sistematicità: “Contro la grande civiltà dell’Italia stridono — gravi ed estranei — episodi e comportamenti come quello avvenuto tre giorni fa.” Mattarella ha però ammesso che questa forma di lavoro “con caratteri disumani,” “affiora non di rado” nel mondo del lavoro italiano.
La morte di Satnam Singh poteva essere evitata? Tg La7 ha pubblicato un documento della procura che Renzo Lovato — il padre di Antonello Lovato, che ha abbandonato Singh davanti a casa — è indagato da 5 anni per reati di caporalato in un altro procedimento. “Tutto era già risaputo,” ha commentato Enrico Mentana anticipando il documento su Instagram. Lovato padre è accusato, in concorso, di avere sottoposto “almeno 6” lavoratori “a condizioni di sfruttamento e approfittando del loro stato di bisogno,” e di aver violato la “normativa sull’orario di lavoro, sulla sicurezza e sull’igiene dei luoghi di lavoro.” I suoi dipendenti erano costretti “a condizioni di lavoro e a situazioni alloggiative degradanti.”
Sul Fatto Quotidiano c’è uno spaccato di folklore locale che spiega bene il microcosmo di Latina: la festa della parrocchia di Borgo Santa Maria che si tiene, compresa musica fino a tarda sera, nonostante la morte di Singh. Ma non preoccupatevi: prima della banda il parroco è salito sul palco per un momento di preghiera, per chiedere perdono dal palco. “Noi qui siamo di Azione Cattolica,” ha dichiarato la presidente del comitato organizzatore della festa al Fatto, “e per noi le preghiere non sono solo parole, noi crediamo che abbiano un effetto reale sulle nostre vite. Quindi abbiamo fatto quello in cui crediamo, abbiamo pregato.” E poi ballato.