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In un’intervista con TIME Joe Biden ha fatto trasparire la propria frustrazione per lo stallo sul cessate il fuoco. Durante la conversazione, i giornalisti del magazine gli chiedono se crede che Netanyahu stia prolungando l’aggressione di Gaza per motivi politici. Biden prima risponde che non vuole esprimersi a riguardo, ma poi aggiunge che “ci sono tutte le ragioni perché la gente arrivi a queste conclusioni.” È un’intervista difficile: alla domanda sui crimini di guerra delle IDF a Gaza Biden risponde che “la risposta è incerta” e che “stanno investigando gli israeliani stessi.” Il presidente dice anche espressamente che gli Stati Uniti “non riconoscono la Corte penale internazionale,” ma ammette che “una cosa è certa: i palestinesi hanno sofferto tantissimo, dalla mancanza di cibo, acqua, medicine, eccetera. Tante persone innocenti sono state uccise.”
Osama Hamdan, un funzionario di Hamas, ha risposto alle dichiarazioni belligeranti dell’ufficio del Primo ministro israeliano e dei ministri del governo Netanyahu VI dopo la spinta per il cessate il fuoco di Biden. Hamdan ha dichiarato che il gruppo “non può accettare un accordo” “che non mette in sicurezza e non garantisce un cessate il fuoco permanente, il completo ritiro [delle truppe israeliane] dalla Striscia di Gaza.” Hamdan ha commentato le molte dichiarazioni israeliane secondo cui serviva arrivare all’“eliminazione” di Hamas: “Israele vuole solo una fase, quella in cui si prendono tutti i prigionieri, e poi ricomincia l’aggressione e la guerra contro il nostro popolo.” “Chiediamo ai mediatori di ottenere una posizione chiara dall’occupazione israeliana perché si impegni a un cessate il fuoco permanente e a una ritirata completa.” In precedenza il gruppo aveva accolto “positivamente” la proposta di Biden, ma la risposta dei funzionari israeliani sembra aver congelato le speranze di arrivare a un accordo.
Le IDF hanno lanciato una nuova operazione di terra contro il campo profughi di Bureij, nel centro della Striscia, a Dayr al-Balah. L’aviazione delle IDF ha bombardato anche il campo profughi di Maghazi. Solo nel centro di Gaza nelle scorse 24 ore sono state uccise almeno 66 persone. Bombardamenti e attacchi di artiglieria sono continuati in tutta la Striscia — a Rafah sono state cannoneggiate residenze di civili.
La situazione umanitaria è sempre peggiore: la direttrice regionale OMS per l’est del Mediterraneo, Hanan Balkhy, ha dichiarato che a causa della mancanza di aiuti umanitari, a Gaza “ci sono persone che mangiano cibo per animali ed erba, che bevono le acque di scarico” delle fognature. Balkhy riassume così la situazione: “I bambini riescono a stento a mangiare, mentre i camion [di aiuti umanitari] sono fermi fuori da Rafah.” La direttrice OMS ha specificamente condannato il blocco di materiale sanitario, fermato dalle autorità israeliane per sospetto che sia possibile farne uso anche in combattimento: “Stiamo parlando di respiratori e prodotti chimici di depurazione per pulire l’acqua.”