La diplomazia del parlare per gli altri
Joe Biden insiste che la sua proposta per il cessate il fuoco sia stata approvata dal governo Netanyahu VI, da cui però continuano ad arrivare dichiarazioni che dicono il contrario
foto: dominio pubblico via X @whitehouse
Continua il bizzarro tiro alla fune per l’accordo per il cessate il fuoco sulla Striscia di Gaza. Lunedì Biden ha parlato al telefono con l’emiro del Qatar Tamim bin Hamad Al Thani per confermare la disponibilità israeliana ad accettare l’accordo che ha presentato venerdì — anche se finora il governo Netanyahu VI non si è mai espresso pubblicamente in modo favorevole all’accordo. Nel sunto della conversazione pubblicato dalla Casa bianca, si legge che “il presidente ha confermato la disponibilità di Israele di procedere con le condizioni che sono state offerte ad Hamas,” e che “Hamas ora è il solo ostacolo per arrivare a un completo cessate il fuoco.” A giudicare dalle dichiarazioni pubbliche, sembra che Biden abbia detto all’emiro il contrario di quello che sta succedendo — il gruppo palestinese ha infatti accolto rapidamente e in modo “positivo” la proposta della Casa bianca, per altro molto simile al documento che da tempo Qatar, Egitto e Hamas stesso avevano finalizzato, mentre invece sia l’ufficio del Primo ministro israeliano che molti ministri si sono espressi sulla necessità di continuare la guerra. Venerdì Biden aveva dichiarato che riteneva che Hamas non fosse più in grado di ripetere un attacco come quello del 7 ottobre, mentre le autorità di Tel Aviv insistono che serva continuare a combattere per distruggere il gruppo. (Casa bianca / Associated Press)
Parlando durante una conferenza stampa con il proprio collega spagnolo José Manuel Albares, il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry ha confermato che “le dichiarazioni iniziali di Hamas indicano che ha ricevuto positivamente la risposta,” e che i mediatori ora stavano “aspettando la risposta di Israele.” Nel frattempo, la frustrazione delle autorità israeliane con la solerzia di Biden nella trattativa non è nascosta: un funzionario anonimo israeliano ha dichiarato a NBC News che la descrizione data dal presidente statunitense della proposta israeliana era “inaccurata”: “Israele non ha cambiato le proprie condizioni per arrivare a un cessate il fuoco permanente. Quello succederà solo una volta raggiunti i nostri obiettivi, compresa la distruzione della capacità militare e di governo di Hamas.” “È strano che dicano che è una proposta israeliana, ma che al tempo stesso Israele debba accettarla,” ha chiosato il funzionario. Parlando con la stampa, il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale statunitense John Kirby ha insistito che Israele non sta facendo queste dichiarazioni: “Non so di quale differenze state parlando. Ho sentito dichiarazioni diverse arrivare da Israele. Il ministero degli Esteri stesso ha dichiarato che si tratta di una proposta israeliana, e che è stata accuratamente — che è una proposta israeliana.” Lunedì il ministro degli Esteri Katz ha incontrato l’ex vicepresidente Pence, e ha scritto su X che “apprezza il suo supporto ai nostri sforzi per liberare gli ostaggi e distruggere Hamas.” “L’alleanza tra Israele e Stati Uniti è eterna.” (NBC News / Casa bianca / X)
Secondo un retroscena di Axios, le autorità israeliane avrebbero effettivamente confermato — a porte chiuse — la proposta delineata da Biden, e ora le dichiarazioni pubbliche di Netanyahu starebbero di nuovo mettendo in pericolo l’accordo. Il sito descrive l’incertezza di come si dovrebbe arrivare a un cessate il fuoco permanente con un’understatement coniato da Henry Kissinger: “Ambiguità costruttiva.” Nel frattempo, l’aggressione di Gaza continua — l’aviazione israeliana ha condotto bombardamenti colpendo anche strutture residenziali. In Cisgiordania, teoricamente esclusa dall’attuale operazione militare, lunedì le IDF hanno ucciso 5 palestinesi. (Axios / WAFA)