Civili in fuga da Rafah. Foto via X @UNRWA
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Il Sudafrica ha presentato una nuova richiesta alla Corte internazionale di giustizia, chiedendo che la corte ordini a Israele di fermare il proprio attacco alla città di Rafah. L’ambasciatore sudafricano Vusimuzi Madonsela ha dichiarato che il “genocidio” a Gaza ha “raggiunto uno stadio nuovo e orripilante”: “Il Sudafrica sperava, quando ci siamo trovati la scorsa volta in questa corte, di fermare il processo genocida e preservare la Palestina e la sua gente.” “Sette mesi fa, il Sudafrica non avrebbe mai potuto immaginare che Gaza sarebbe stata praticamente cancellata dalle mappe.” A gennaio la Corte aveva ordinato a Tel Aviv di fare tutto quello che era in proprio potere per evitare il genocidio, ma nei mesi successivi le IDF hanno ignorato tutte le richieste della corte. L’inviato sudafricano Max du Plessis ha avvertito che, se Israele non verrà fermato, nelle prossime settimane potrebbe iniziare “la fase più mortale del genocidio in corso.”
La Lega araba ha chiesto l’intervento di una forza di pace dell’ONU nei territori palestinesi — è la prima volta che i paesi arabi si esprimono per l’internazionalizzazione della crisi. Retroscena dei giorni scorsi riportavano che Bahrain avesse offerto la propria disponibilità a inviare truppe in Palestina, e che gli Stati Uniti avessero chiesto disponibilità analoghe a Marocco, Emirati Arabi Uniti e Egitto. Il portavoce delle Nazioni Unite Farhan Haq ha risposto che “prima deve esserci una pace da mantenere”: “Non andiamo in zone di combattimento attivo, e le parti stesse devono accordarsi sul permettere la presenza di una forza di pace. Non arriviamo come una forza nemica o di occupazione.” La Lega araba ha chiesto “il cessate il fuoco immediato e permanente a Gaza,” e di “fermare tutti i tentativi di sfollamento forzato,” ma ha anche invitato Hamas e Fatah di superare la loro rivalità, invitando “tutte le fazioni palestinesi ad unirsi sotto l’ombrello dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina.”
Il ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Albares ha annunciato che la Spagna ha rifiutato di rilasciare il permesso a una nave, la Marianne Danica, con un carico di esplosivi, salpata dall’India e destinata a Israele, che aveva chiesto di ormeggiare a Cartagena. Secondo fonti di el País, sulla Marianne Danica ci sono 26,8 tonnellate di materiale esplosivo. La decisione arriva in seguito a proteste locali e il caso di un’altra nave, la Borkum, anch’essa carica di armi destinate a Israele.