Le IDF preparano (un’altra) escalation a Gaza
Le IDF sembrano pronte a una ulteriore escalation delle violenze nella Striscia di Gaza: attraverso osservazioni di immagini satellitari, Al Jazeera riporta che sono stati schierati più di 120 veicoli militari lungo il confine nord della Striscia, e altri 700 nel deserto del Negev
foto CC BY-SA 3.0 portavoce IDF
Le forze israeliane sembrano pronte ad una ulteriore escalation delle violenze nella Striscia di Gaza: attraverso osservazioni di immagini satellitari, Al Jazeera riporta che sono stati schierati più di 120 veicoli militari lungo il confine nord della Striscia, e altri 700 nel deserto del Negev, a sud. Dalle immagini satellitari si rileva che le forze israeliane hanno anche costruito 9 avamposti militari fuori dalla Striscia — 3 erano stati costruiti all’inizio delle operazioni, tra novembre e dicembre, mentre gli altri 6 sono successivi a gennaio. Una invasione su terra di Rafah — dove nelle scorse settimane le IDF hanno comunque intensificato i bombardamenti — farebbe precipitare la crisi umanitaria a livelli ancora inediti. Il direttore regionale del Comitato internazionale delle croce rossa, Fabrizio Carboni, ha commentato riguardo alla possibilità di una evacuazione di massa da Rafah, per evitare la strage di civili, dicendo: “Con le informazioni che abbiamo e dal nostro punto di vista, non vediamo come sia possibile”: “Alla luce del livello di distruzione del centro e del nord [di Gaza], non ci è chiaro dove potrebbero essere spostate queste persone, in un posto dove abbiano un alloggio decente e accesso a servizi essenziali.”
Negli Stati Uniti, il Senato ha approvato il pacchetto che contiene 95,3 miliardi di aiuti militari e umanitari per i propri alleati strategici. Il pacchetto è passato con una ampia maggioranza — 79 a 18 — mettendo fine ai lunghi intrighi politici che per mesi hanno bloccato i fondi. Tra i 18 contrari ci sono 15 senatori repubblicani di estrema destra che sono contrari all’invio di ulteriori aiuti all’Ucraina, e 3 senatori liberal — tra cui Bernie Sanders — che hanno avanzato contrarietà a inviare ulteriori armi a Israele. “Siamo nella situazione assurda in cui Israele usa l’assistenza militare statunitense per bloccare la consegna di aiuti umanitari statunitensi ai palestinesi,” ha dichiarato Sanders. “Non è solo folle, è anche una chiara violazione della legge.” “È illegale continuare a mandare aiuti militari a Israele, per non parlare di inviare 9 miliardi senza condizioni.”
Senza una ulteriore escalation e anche senza questi ulteriori 9 miliardi di armamenti per le forze di occupazione, la situazione nella Striscia di Gaza resta difficilissima: martedì è stato ucciso di nuovo un numero imprecisato di civili, in numerosi bombardamenti, attacchi drone e di artiglieria. Le Nazioni Unite, nel frattempo, hanno chiesto che venga indetta “un’indagine chiare, trasparente e credibile” sulle fosse comuni rinvenute fuori dagli ospedali al–Shifa e Nasser. Volker Türk, l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, ha sottolineato che a Gaza servirebbe la presenza di più giornalisti, e di investigatori internazionali — questi ultimi necessari anche “considerato il prevalente clima di impunità.” Türk ha detto esplicitamente che “gli ospedali hanno titolo a protezioni molto speciali nel contesto delle leggi internazionali umanitarie,” e ha sottolineato che “l’uccisione volontaria di civili, detenuti e di altri che sono fuori dai combattimenti è un crimine di guerra.”