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foto via Facebook / CGIL Torino

Il breve sciopero generale di giovedì si è fatto sentire in tutta Italia: a Bologna, dove lo sciopero era stato esteso a 8 ore, sono scese in strada a protestare 15 mila persone; a Torino sono state disposte decine di caschi gialli in 4 piazze, per ricordare il numero troppo alto di lavoratori morti; a Palermo si è registrata un’adesione particolarmente alta negli stabilimenti di Fincantieri, Sirti e Selikab — nello stabilimento di Schindler l’adesione è stata del 100%. Nel settore delle costruzioni, dove la strage è quasi quotidiana, l’adesione è stata molto alta su scala nazionale.

CGIL e UIL hanno sottolineato la necessità di azione contro il subappalto a cascata e di introdurre maggiori controlli sulle aziende. Landini ha commentato: “In Italia si è svalutato troppo il lavoro e leggi introdotte in questi anni stanno favorendo un modello di fare impresa fondato sullo sfruttamento, su appalti, subappalti e profitto a tutti i costi. Un modello che danneggia i lavoratori, che muoiono e si infortunano, ma danneggia anche il Paese. Bisogna dire basta.” Bombardieri ha parlato di una “guerra civile da fermare,” contro i lavoratori: “C’è una strage di cui questo Paese deve prendere atto. Servono misure immediate che siano in grado di bloccare questa mattanza.” Bombardieri ha collegato le recenti stragi sul lavoro: “È tollerabile perdere 1.040 vite sul lavoro ogni anno? Abbiamo stragi legate da un filo comune: Brandizzo, Firenze e Suviana pongono il tema dei subappalti, delle aziende che nascono la mattina e che di pomeriggio vanno a lavorare. cosa serve ancora per intervenire e applicare nei subappalti privati le regole che sono applicate nei subappalti pubblici? Quanti morti ancora dobbiamo vedere perché ci sia una maggiore attenzione sui temi dei subappalti e del rispetto delle normative sulla sicurezza? Quante stragi dobbiamo registrare?”

Nel frattempo, il bilancio dell’esplosione della centrale sul lago di Suviana è ulteriormente peggiorato: il numero di morti è salito a 6 — sono stati ritrovati morti 3 dei 4 dispersi. Sono morti Vincenzo Franchina, 36 anni, di Sinagra, in provincia di Messina; Pavel Petronel Tanase, 45 anni, di Settimo Torinese; Mario Pisani, 73 anni, di San Marzano di San Giuseppe, in provincia di Taranto; Adriano Scandellari, 57 anni, di Ponte San Nicolò, in provincia di Venezia; Paolo Casiraghi, 59 anni, di Milano; Alessandro D’Andrea, 37 anni, di Forcoli, in provincia di Pisa. L’amministratore delegato di Enel Green Power, Salvatore Bernabei, si è molto offeso per come la strage sia stata collegata al tema degli appalti: “Non c’è nessuna catena di subappalti,” ha dichiarato, aggiungendo però: “Le aziende hanno scelto in autonomia. Non meritiamo questo tipo di affermazioni.”


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