La strage degli operatori umanitari a Gaza

Lo chef fondatore di World Central Kitchen, José Andrés, ha dichiarato che “deve smettere di impedire gli aiuti umanitari, deve smettere di uccidere civili e soccorritori, e deve smettere di usare il cibo come un’arma.”

La strage degli operatori umanitari a Gaza
I passaporti di tre degli operatori uccisi. Grab via Twitter

World Central Kitchen ha denunciato l’uccisione di un numero di loro operatori che stavano lavorando per realizzare consegne alimentari a Gaza. Lo chef fondatore della ONG, José Andrés, ha dichiarato che “il governo israeliano deve interrompere le uccisioni indiscriminate. Deve smettere di impedire gli aiuti umanitari, deve smettere di uccidere civili e soccorritori, e deve smettere di usare il cibo come un’arma.” Quattro degli uccisi erano operatori di provenienza estera — di tre è nota la nazionalità: britannica, australiana, e polacca, mentre della quarta vittima non è ancora nota la provenienza. Insieme a loro sono stati uccisi due palestinesi, l’autista del convoglio e un traduttore. Avendo ucciso questa volta anche non–palestinesi, le IDF hanno rilasciato una comunicazione chiedendo scusa, dicendo che sarebbe stato condotto un “riesame ai livelli più alto” per “capire le circostanze di questo tragico incidente,” perché normalmente “le IDF sostengono ampi sforzi per rendere possibile la consegna sicura di aiuti umanitari.” Dall’inizio dell’anno sono stati documentati più di 20 attacchi contro persone che aspettavano aiuti umanitari da parte dell’esercito israeliano. L’amministratrice delegata di World Central Kitchen, Erin Gore, ha dichiarato che si è trattato di un “attacco mirato” — il veicolo colpito era di colore bianco e aveva sulla capote il logo dell’organizzazione.


Domenica e lunedì sono stati giorni particolarmente violenti sulla Striscia di Gaza — lunedì mattina le autorità palestinesi hanno denunciato l’uccisione di 63 persone da parte delle IDF nelle ore precedenti, in 6 attacchi in rapida successione. Nel corso della giornata, i bombardamenti dell’aviazione israeliana hanno ucciso altre 9 persone — tra gli obiettivi dei bombardamenti ci sono state anche strutture residenziali nella parte est di Rafah.

Dopo due settimane, nel frattempo, le IDF hanno concluso il raid dell’ospedale al–Shifa, lasciando alle proprie spalle una struttura ormai inutilizzabile. L’entità della strage nella struttura sarà nota solo in parte, prossimamente — mentre scriviamo i soccorritori stanno ancora lavorando per recuperare i corpi esanimi tra le macerie dell’ospedale. Il ministero della Difesa israeliano Yoav Gallant ha dichiarato che “la base terroristica” nell’ospedale sarebbe stata “eliminata.”

Nel frattempo, l’erosione della democrazia in Israele continua: la Knesset ha approvato, con una maggioranza schiacciante, con 71 voti favorevoli e 10 contrari, una legge che conferisce al Primo ministro e al ministero delle Comunicazioni l’autorità di ordinare la chiusura delle reti di origine estera che operano a Israele, e la possibilità di confiscare tutti i loro materiali. La legge verrà usata per prima cosa per fermare il lavoro di Al Jazeera in Israele. Senza fornire nessuna prova, Netanyahu ha scritto su X che intende “agire immediatamente,” perché “Al Jazeera ha danneggiato la sicurezza di Israele, ha partecipato attivamente al massacro del 7 ottobre e ha incitato contro i soldati delle IDF.” La portavoce della Casa bianca Karine Jean-Pierre ha commentato dicendo che “se le notizie sono vere, (sic) è preoccupante.”


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