9.000 malati gravi intrappolati a Gaza
Il direttore generale dell’OMS Tedros ha denunciato che ci sono “circa 9.000 pazienti che hanno bisogno urgente di essere evacuati all’estero” per ricevere cure che salvino loro la vita. Le evacuazioni all’estero avvengono attraverso il valico di Rafah, e devono essere autorizzate da Israele
I preparativi per il trasferimento all’estero di una bambina di 12 anni malata. Foto via Twitter @DrTedros
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L’ufficio stampa del governo della Striscia di Gaza ha denunciato che nel corso dei 13 giorni di raid attorno all’ospedale al–Shifa, le IDF hanno ucciso più di 400 persone, in una campagna che ha colpito 1.050 case nei pressi dell’ospedale. I militari hanno “arrestato e torturato centinaia di pazienti, sfollati e personale sanitario.” L’occupazione attorno alla struttura continua: dentro l’ospedale sono ancora bloccati 107 pazienti — 30 dei quali sono in condizioni critiche e hanno bisogno di cure specialistiche. Con loro ci sono circa 60 addetti del personale sanitario, che sono rimasti all’interno della struttura per assistere i propri pazienti. Si tratta di un problema sistemico: il direttore generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus ha denunciato che ci sono “circa 9.000 pazienti che hanno bisogno urgente di essere evacuati all’estero” per ricevere cure che salvino loro la vita. Tra le necessità c’è “terapie per il cancro, ferite causate dai bombardamenti, dialisi ai reni, e altre condizioni croniche. Le evacuazioni all’estero avvengono attraverso il valico di Rafah, e devono essere autorizzate da Israele — in questi mesi sono state fatte evacuare 3.400 persone, tra cui 2.198 feriti e 1.215 malati.
A Tel Aviv, nel frattempo, la polizia ha fermato 16 persone che hanno preso parte alle proteste contro il governo Netanyahu VI. Dopo quasi 6 mesi, ieri i movimenti anti–governativi e per la liberazione dei prigionieri israeliani a Gaza hanno protestato insieme. Il portavoce delle famiglie dei prigionieri, Haim Rubinstein, ha pubblicato un video dalle proteste dicendo che “le manifestazioni sono finite, le proteste sono iniziate.” Parlando con i manifestanti, l’ex direttore dell’intelligence delle IDF, Amos Malka, ha accusato Netanyahu di aver “abbandonato” i prigionieri, e ha indicato nel Primo ministro il responsabile ultimo del fallimento della trattativa: “Se le famiglie sapessero quanto è piccole le distanze” tra i funzionari israeliani e i rappresentanti del politburo di Hamas — “distanze che Netanyahu si sta rifiutando di coprire” — “esploderebbero.” “È un’altra prova della sua incapacità a governare.”
Un retroscena dell’Observer rivela che anche secondo gli avvocati del governo britannico Israele ha infranto le leggi umanitarie internazionali. L’accusa è specifica: il governo di Rishi Sunak avrebbe deciso di non comunicare al pubblico la conclusione a cui sono arrivati i propri avvocati — ammettere che Israele sta infrangendo la legge internazionale avrebbe conseguenze immediate: il Regno Unito dovrebbe interrompere immediatamente tutte le vendite di armi a Tel Aviv. Continuare a vendere armi a Israele potrebbe rendere il Regno Unito — come tutti gli altri che forniscono armi alle IDF — complice di crimini di guerra.