Il nord di Gaza alla fame
Il Programma alimentare mondiale ha denunciato che le IDF hanno bloccato un convoglio di 14 camion che doveva entrare nel nord della Striscia di Gaza per portare alimenti.
Consegne di farina coordinate dall’UNRWA nel sud della Striscia. Foto: UNRWA
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Il Programma alimentare mondiale ha denunciato che le IDF hanno bloccato un convoglio di 14 camion che doveva entrare nel nord della Striscia di Gaza per portare alimenti. Si trattava delle prime consegne che l’organizzazione cercava di realizzare dal 20 febbraio. Qualche ora prima il PAM era riuscito a far arrivare cibo per 20 mila persone grazie a pacchi paracadutati dall’aviazione reale giordana. Il vicedirettore esecutivo del PAM Carl Skau ha dichiarato che l’organizzazione “continua ad esplorare tutti i modi” per inviare cibo, ma avverte: “I lanci aerei sono l’ultima spiaggia e non eviteranno la carestia.” “Ci servono punti di ingresso nel nord di Gaza che ci permettano di inviare abbastanza cibo per mezzo milione di persone.” Nella nota in cui denuncia il blocco delle IDF, il PAO denuncia che la carestia a Gaza ha raggiunto “livelli catastrofici,” e torna a chiedere un cessate il fuoco urgente.
La carestia nel nord di Gaza è particolarmente grave: se la situazione nel resto della Striscia è già difficilissima, nel nord i livelli di malnutrizione nei bambini sono 3 volte superiori. Lo ha denunciato il portavoce dell’UNICEF James Elder, che ha avvisato che senza consegne di aiuti umanitari le morti legate alla malnutrizione potranno solo aumentare vertiginosamente. Il rappresentante dell’OMS a Gaza, Richard Peeperkorn, ha dichiarato che almeno un bambino ogni 6 a Gaza sta soffrendo di malnutrizione acuta. Peeperkorn ha sottolineato che i suoi dati più recenti facevano riferimento a gennaio, e che la situazione nel frattempo è ulteriormente peggiorata. Prima dell’aggressione di Gaza la percentuale di bambini che non aveva accesso a cibo in quantità sufficienti era dello 0,8%.
Un gruppo di esperti dell’ONU ha condannato la “strage della farina” di giovedì scorso, quando le IDF hanno ucciso più di 112 persone che stavano aspettando la consegna di aiuti alimentari. “Israele ha volutamente messo alla fame il popolo palestinese a Gaza dall’8 ottobre. Ora sta colpendo direttamente i civili che cercano aiuti umanitari e i convogli umanitari,” scrive il gruppo. “Israele deve mettere fine alla sua campagna di carestia, e di colpire i civili.” “Israele non sta rispettando le proprie obbligazioni legali internazionali, e non sta rispettando le misure ad interim della Corte internazionale di giustizia.” “Ripetiamo la nostra precedente richiesta di una procedura speciale ONU per un embargo delle armi e sanzioni contro Israele, come parte del dovere di tutti gli stati di rispettare i diritti umani e fermare le violazioni della legge umanitaria internazionale.”