“Gaza è diventata una zona di morte”

Dopo la debacle al Consiglio di sicurezza, un gruppo di esperti ONU ha rilasciato un comunicato in cui si dice che “Israele deve implementare immediatamente un cessate il fuoco.”

“Gaza è diventata una zona di morte”
Un centro di assistenza UNRWA per ciechi e ipovedenti bombardato la settimana scorsa. Foto via Twitter @UNRWA

Il direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, è tornato a commentare con preoccupazione la situazione sanitaria e umanitaria a Gaza, descrivendola come “disumana.” Secondo Tedros, la Striscia è diventata “una zona di morte” dove “il numero [di morti] continuerà a crescere mentre la guerra continua e i rifornimenti vengono interrotti.” Tedros si riferisce alla notizia che il Programma alimentare mondiale è stato costretto a sospendere le proprie consegne, a causa delle violenze delle IDF e dai disordini causati dal passaggio stesso dei propri veicoli — dato che i materiali consegnati non bastavano per tutte le persone che ne hanno bisogno. “In che mondo viviamo,” si è chiesto Tedros, “quando gli operatori sanitari sono a rischio di farsi bombardare per fare il loro lavoro che salva vite?”

Dopo la debacle al Consiglio di sicurezza, un gruppo di esperti ONU ha rilasciato un comunicato in cui si dice che “Israele deve implementare immediatamente un cessate il fuoco e misure umanitarie concrete che diano la priorità alle necessità delle donne e delle ragazze palestinesi, in conformità alla decisione della Corte internazionale di giustizia del 26 gennaio 2024. Il documento elenca sei misure da attivare sui territori della Striscia di Gaza per affrontare “i bisogni urgenti e le condizioni vulnerabili di donne e ragazze” nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania. Due giorni fa è stato pubblicato un altro documento che descrive le gravi violazioni dei diritti umani contro le donne e le ragazze palestinesi da parte delle forze israeliane, comprese violenze sessuali e stupri.

Mentre l’aggressione di Gaza continua — nelle ultime ore sono state uccise 19 persone e c’è come sempre un numero imprecisato di feriti e dispersi — gli aiuti umanitari per la popolazione di Gaza sono sempre meno. Nel frattempo, un retroscena del Wall Street Journal rivela che l’intelligence degli Stati Uniti ha “bassa confidenza” sull’accusa avanzata da Tel Aviv contro i lavoratori dell’UNRWA. La valutazione di “bassa confidenza” indica che gli addetti dell’intelligence statunitense ritengono credibili le accuse israeliane — che un piccolo gruppo di palestinesi impiegati dall’agenzia ONU abbiano avuto legami con Hamas — ma non possono confermarle per mancanza di prove indipendenti. Le accuse di Israele, diffuse mezzo stampa immediatamente dopo la conferma delle misure ad interim della Corte internazionale di giustizia, hanno causato la sospensione dei finanziamenti per l’agenzia da parte di numerosi stati. Il direttore dell’UNRWA Philippe Lazzarini ha dichiarato che “le Nazioni Unite non hanno mai, mai, ricevuto nessun dossier scritto” con le accuse, “nonostante le nostre ripetute richieste di cooperazione con le autorità israeliane.”


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