La strage dell’Esselunga a Firenze
“Questo Paese deve mettersi in testa che se si scaricano sul lavoro le contraddizioni del mercato, qualcuno la sera non torna a casa.”
grab da video via Twitter @vigilidelfuoco
|
Venerdì mattina, qualche minuto prima delle 9, c’è stato un grave crollo nel cantiere per la costruzione di un nuovo centro commerciale Esselunga nel quartiere Novoli di Firenze. Il momento del crollo è stato ripreso da una vicina telecamera di videosorveglianza, in cui una trave del quarto piano ha ceduto da un lato, causando una serie di crolli a catena, che hanno coinvolto 8 operai che stavano nei piani più bassi della struttura.
Al momento le cause dell’incidente non sono chiare: il presidente di regione Toscana Giani sottolinea che “siccome sono tutti elementi prefabbricati, le ipotesi sono due: o c’erano dei cedimenti strutturali o qui è stato posizionato in modo non sicuro.” È stato aperto un fascicolo, al momento senza indagati, per crollo colposo e omicidio colposo, e il cantiere è sotto sequestro. La costruzione del supermercato coinvolgeva più di 30 aziende in subappalto.
Il bilancio della catastrofe è ancora parziale: 4 operai sono morti, 3 sono feriti — due gravi, ma non in pericolo di vita — e c’è ancora un disperso. 3 morti sono di provenienza nordafricana, mentre uno era italiano. I feriti sono tutti originari della Romania.
I sindacati sono intervenuti per inquadrare le cause della strage. Il segretario di Fiom Firenze–Prato Daniele Calosi denuncia che si tratterebbe di “lavoratori a cui veniva applicato il contratto di metalmeccanici ma che stavano svolgendo lavori da edili”: “Se fosse così ci troveremmo di fronte al fatto che si utilizza un contratto che ha un costo minore per garantire la possibilità a chi prende il subappalto di risparmiare. Chi non fa rispettare le regole sono le imprese, non si può pensare che questi operai siano morti perché hanno avuto sfortuna.” Il segretario generale di Cgil Firenze, Bernardo Marasco, chiosa: “Questo Paese deve mettersi in testa che se si scaricano sul lavoro le contraddizioni del mercato, qualcuno la sera non torna a casa.”
Oltre alle responsabilità di questo specifico incidente, però, ci sono anche le responsabilità politiche, sottolinea Maurizio Landini: “Spesso questi incidenti sono prodotti dal sistema del subappalto e della logica degli appalti al massimo ribasso. Voglio ricordare però che è stato questo governo a modificare il codice degli appalti e a reintrodurre il subappalto a cascata.” La segretaria del Pd Schlein ha dichiarato che “quella della sicurezza sul lavoro è un’emergenza vera”: “L’Italia non può essere un Paese in cui si muore di lavoro o di stage. Le istituzioni non possono accettarlo e devono profondere ogni sforzo.” Non ha parlato di sicurezza sul lavoro, invece, la presidente del Consiglio Meloni, che si è limitata a fare “le più sentite condoglianze alle famiglie colpite da questa terribile tragedia” “a nome mio e del governo.”