“Non resta più niente” a Gaza

Un convoglio alimentare dell’UNRWA è stato colpito dalla marina delle IDF: “Fortunatamente non ci sono stati feriti,” ha commentato il direttore delle operazioni a Gaza, Thomas White

“Non resta più niente” a Gaza

L’UNRWA, l’agenzia ONU per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi, ha pubblicato su X un video sul livello di distruzione delle strutture sanitarie nella Striscia di Gaza. Il video mostra uno dei centri sanitari operati dall’agenzia, dove ora “non resta più niente”: “È un livello di distruzione e sfollamento forzato senza precedenti, che sta avvenendo sotto i nostri occhi.” È stata una giornata complessa per l’agenzia, su tutti i livelli: il segretario generale ONU Guterres, insieme al commissario generale dell’UNRWA, ha nominato la ex ministra degli Esteri francese Catherine Colonna perché svolga un’indagine interna dell’agenzia in seguito alle accuse avanzate da Israele. Colonna guiderà un gruppo di review che dovrà garantire la neutralità dell’agenzia.

#Gaza this morning a food convoy waiting to move into Northern Gaza was hit by Israeli naval gunfire – thankfully no one was injured@UNRWA pic.twitter.com/1kvShgX6MG

— Thomas White (@TomWhiteGaza) February 5, 2024

Nel frattempo, a Gaza, un convoglio alimentare guidato dall’agenzia è stato colpito dalla marina delle IDF: “fortunatamente non ci sono stati feriti,” ha commentato il direttore delle operazioni a Gaza, Thomas White.

Targeting humanitarian aid convoys is a flagrant IHL violation, which undermines desperate relief efforts/ exacerbates human suffering, contrary to what ICJ ordered 12d ago.
At a time where the risk of genocide is so flagrant, urgent measures must be taken.Agst Israel,not the UN https://t.co/l3dc309jZc

— Francesca Albanese, UN Special Rapporteur oPt (@FranceskAlbs) February 6, 2024

Francesca Albanese ha commentato che colpire convogli umanitari costituisce “una violazione flagrante delle leggi umanitarie internazionali,” e che azioni del genere sono “il contrario di quello che è stato ordinato dalla Corte internazionale di giustizia.” Da quando la corte ha emesso le proprie disposizioni ad interim, le forze israeliane hanno ucciso almeno 1395 palestinesi. Come sempre, le stime delle persone uccise a Gaza sono conservative, perché il disgregarsi dei servizi sanitari rende impossibile contare efficacemente morti e feriti — e soccorrere le persone rimaste intrappolate sotto le macerie dei bombardamenti.

Nonostante l’aggravarsi dell’emergenza umanitaria nella Striscia, l’agenzia spera di poter continuare ad assistere la popolazione palestinese a Gaza: in un’intervista con UN News, il portavoce Adnan Abu Hasna ha espresso la speranza che le forze israeliane non conducano un’operazione di terra anche a Rafah — dove ora vive, sfollata, gran parte della popolazione della Striscia — e spiega che l’agenzia non collaborerà con l’obiettivo di costringere i palestinesi a migrare in Egitto.

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Un camion carico di alimenti guidato dall’UNRWA colpito dalla marina IDF.
Foto via Twitter @
TomWhiteGaza