Le esecuzioni sommarie a Gaza

Al Jazeera ha documentato l’esecuzione sommaria del 19 dicembre intervistando diversi testimoni — tra cui familiari degli uomini uccisi e un sopravvissuto all’operazione

Le esecuzioni sommarie a Gaza

Nella lunga lista dei crimini di guerra di cui sono accusate le IDF nel contesto dell’aggressione di Gaza, un tema particolarmente controverso nelle scorse settimane è stato quello delle esecuzioni sommarie: a fine dicembre l’OHCHR aveva denunciato l’uccisione sommaria, extragiudiziale e sul campo, di 11 uomini palestinesi disarmati — assassinati davanti alle proprie famiglie nel quartiere al–Remal della città di Gaza. In quell’occasione, l’Euro-Med Human Rights Monitor aveva denunciato che non si trattasse di un caso isolato, spiegando di aver documentato molte uccisioni analoghe, con “esecuzioni sul campo senza motivo” di civili.

BBC News aveva riportato un dato condiviso da Hamas, che aveva contato 137 civili uccisi in esecuzioni sommarie — BBC si è poi scusata pubblicamente per aver riportato il dato, che non sarebbe stato sufficientemente confermato. Le IDF avevano dichiarato che “al momento” erano “ignare” di incidenti simili.

Giovedì Al Jazeera ha documentato l’esecuzione sommaria del 19 dicembre intervistando diversi testimoni — tra cui familiari degli uomini uccisi e un sopravvissuto all’operazione. Il video — di cui sconsigliamo la visione, ma che è un documento importante — è arrivato mentre i governi di Messico e Cile lavoravano a una dichiarazione congiunta in cui chiedevano alla Corte penale internazionale di indagare sui crimini di guerra compiuti dall’esercito israeliano. La richiesta è stata accolta positivamente dal ministero degli Esteri palestinese — il ministero da anni sta fornendo prove alla Corte sui crimini di guerra compiuti dai soldati israeliani.

Commentando la dichiarazione di Messico e Cile, il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa bianca John Kirby ha dichiarato che “non ci sono indicazioni” che ci siano “sforzi deliberati per commettere crimini di guerra” da parte delle IDF. Kirby è tornato a ripetere che la Casa bianca ritiene che il cessate il fuoco a Gaza “non farebbe bene a nessuno tranne che ad Hamas” — una posizione su cui Washington è ormai sempre più isolata a livello globale.

È importante sottolineare, come ha sottolineato il docente di Diritto internazionale all’Università del Middlesex di Londra William Schabas, che non è necessario dimostrare che le persone uccise il 19 dicembre — o in operazioni simili — fossero civili: “Le esecuzioni sommarie sono un crimine di guerra, anche nel caso di miliziani e combattenti.”

Documentare i crimini di guerra a Gaza è sempre più difficile — solo da qualche ora sulla Striscia è tornata la connessione a internet, dopo un black–out di una settimana causato dall’assassinio dei tecnici che stavano lavorando a un guasto causato dall’aggressione israeliana — ma se possibile è ancora più difficile riuscire a identificare effettivamente chi abbia aperto il fuoco in casi come questo, e chi abbia dato l’ordine — informazioni che è quasi impossibile ottenere senza una collaborazione delle IDF.

Sostieni l’informazione indipendente di the Submarine: abbonati a Hello, World! La prima settimana è gratis


Il capo di stato maggiore delle IDF Herzi Halevi parla con le truppe. Foto CC BY-SA 3.0 portavoce IDF