Il sottosegretario agli Affari umanitari delle Nazioni Unite, Martin Griffiths, ha pubblicato una dichiarazione in cui chiede la fine dell’aggressione israliana contro Gaza, che è “diventata un posto di morte e disperazione”: “Decine di migliaia di persone, soprattutto donne e bambini, sono state uccise o ferite. Le famiglie sono costrette a dormire all’aperto mentre le temperature continuano a scendere. Le aree dove si dice ai civili di spostarsi vengono bombardate. Le strutture mediche sono sotto attacco incessante.” La situazione umanitaria, nei territori della Striscia, sta precipitando: a causa delle piogge forti su Jabalya, il campo profughi è stato allagato da acque fognarie reflue, causando una grave emergenza sanitaria. Il personale del comune di Jabalya non può intervenire perché è nel mirino delle IDF, che nei giorni scorsi sono intervenute per impedire l’installazione di pannelli solari pericolosi per la sicurezza di Israele che avrebbero garantito accesso a corrente elettrica nella città.
Con il prolungarsi delle violenze contro il popolo palestinese e il rischio dell’allargamento dell’aggressione di Gaza in un conflitto regionale, aumenta anche la tensione tra funzionari israeliani e istituzioni internazionali. Noga Arbell, un’ex funzionaria del ministero degli Esteri israeliano ha chiesto espressamente lo scioglimento dell’UNRWA, l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente — l’ultima grande fonte di aiuti umanitari presente nella Striscia di Gaza devastata dai bombardamenti.
Il leader di Hezbollah Hasan Nasr Allah è tornato a parlare dell’attentato contro Saleh al-Arouri, sottolineando come senza una reazione militare all’escalation di Israele il Libano resti “esposto” a ulteriori attacchi. Mentre scriviamo è in corso un’azione di Hezbollah contro obiettivi militari delle IDF in Israele, ma per ora non sembra di profilo diverso dai frequenti scambi di fuoco tra le due formazioni che si sono susseguiti con regolarità dall’inizio dell’aggressione di Gaza.
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Il campo profughi di Jabalya allagato da acque fognarie reflue. Grab: AFP/Roya News
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