L’esercito israeliano ha lanciato un attacco su Beirut, uccidendo Saleh al-Arouri, il vicecapo dell’ufficio politico di Hamas che aveva condotto la trattativa per la liberazione dei prigionieri e per la sospensione dell’attacco israeliano contro Gaza. Al–Arouri è stato ucciso in un attacco drone contro un ufficio di Hamas nel quartiere Dahieh della capitale libanese, considerata una roccaforte di Hezbollah. Hamas ha confermato l’uccisione di al-Arouri, descrivendola come un “assassinio codardo,” dicendo che Israele “non riuscirà a piegare la volontà e la determinazione del nostro popolo,” che continuerà nella propria “coraggiosa resistenza.” Hamas sottolinea che la conduzione di un attentato su territorio libanese “dimostra di nuovo il fallimento oggettivo del nemico di ottenere i propri obiettivi aggressivi nella Striscia di Gaza.”
Mentre scriviamo non risulta che le autorità israeliane abbiano rivendicato l’attacco a Beirut, nonostante si tratti del primo risultato significativo nel presupposto obiettivo dell’aggressione di Gaza — ovvero distruggere Hamas, e non la Striscia stessa. È probabile che Israele non commenterà mai l’operazione, e la reticenza si spiega facilmente: l’attacco costituisce una escalation rilevante del conflitto — non solo è stata colpita direttamente Beirut, ma al–Arouri era molto vicino al segretario generale di Hezbollah Hasan Nasr Allah — e mette il gruppo libanese in una posizione in cui difficilmente non dovrà rispondere con un contrattacco.
Nel frattempo, continuano le violenze sulla Striscia di Gaza: le IDF hanno attaccato di nuovo l’ospedale al-Amal a Khan Younis — la Mezzaluna rossa palestinese ha denunciato l’uccisione di un numero ancora non specificato di persone. Il numero di uccisi confermati finora è di 22.185 — un numero che costituisce una sempre più grave sottostima del totale reale più l’aggressione si prolunga. In Cisgiordania, invece, le forze di occupazione hanno represso con violenza eccessiva una manifestazione pacifica nel campo profughi al–Arroub, a Hebron.
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Foto: l’attacco di precisione a Beirut. Via Twitter @DocumentIsrael
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