Durante la manifestazione a Waco la retorica dell’ex presidente degli Stati Uniti è sprofondata verso l’apocalittico
Si è tenuta a Waco l’attesa manifestazione che segna a tutti gli effetti l’apertura della campagna elettorale di Donald Trump in vista di una possibile candidatura repubblicana alla presidenza. Dopo il tentativo dei mesi scorsi di condurre una campagna dai toni meno incendiari, la retorica dell’ex presidente degli Stati Uniti è sprofondata verso l’apocalittico. La manifestazione di sabato si è aperta con “Justice for All,” una canzone cantata da un coro di uomini arrestati per aver preso parte all’assalto al Campidoglio, il 6 gennaio 2021. La manifestazione, d’altro canto, si apriva su note volutamente cupe: si teneva a Waco, nel pieno del 30esimo anniversario dell’assedio di Waco, l’operazione di polizia lunga 51 giorni contro il ranch armato fino ai denti della setta religiosa dei davidiani — un episodio che si concluse nel sangue, con l’uccisione di 82 persone, tra cui più di 20 bambini. Per molti estremisti di destra statunitensi, i membri della setta uccisi nell’operazione di polizia sono veri e propri martiri del “diritto” al possesso di armi da fuoco. Venerdì Trump aveva pubblicato un post sul proprio social Truth, in cui scriveva che un suo arresto avrebbe potuto portare a “potenziale morte & distruzione,” e sarebbe stato “catastrofico per il nostro paese.”
Durante la manifestazione, Trump è tornato a sobillare i propri sostenitori, attaccando direttamente il procuratore distrettuale di New York Alvin Bragg — che il giorno prima aveva ricevuto una lettera con minacce di morte, accompagnata da una polvere bianca che poi è stata fortunatamente dimostrata non pericolosa. L’ex presidente si è lamentato di nuovo di essere vittima di una “caccia alle streghe,” riferendosi alle persone impiegate nelle indagini contro di lui come “vera feccia umana.” Trump ha promesso ai suoi sostenitori che, quando dovesse vincere le elezioni, “saranno vendicati,” e che “i delinquenti e i criminali che stanno corrompendo il nostro sistema giudiziario saranno sconfitti, screditati e disonorati.” Trump sostiene che le accuse rivolte nei suoi confronti “non sono crimini,” e che finora la pubblicità gli ha solo fatto bene: “I casi vengono discussi sulla stampa e la gente vede che sono stronzate.”