Un incendio nella più grande centrale nucleare d’Europa ha fatto temere il peggio. La situazione ora è sotto controllo, ma la centrale è stata occupata dalle forze russe. Il presidente ucraino Zelenskyj accusa Putin di “terrorismo nucleare”
Le forze russe e quelle ucraine si sono scontrate nei pressi della centrale nucleare di Zaporižžja, la più grande d’Europa, causando un incendio in una struttura che ospita alcuni uffici. È stato possibile seguire lo scontro attraverso lo stream di una telecamera a circuito chiuso, che a un certo punto è andato offline, lasciando temere il peggio. L’incendio sembra essere stato causato dal lancio di RPG all’interno della struttura da parte delle forze russe, azione che va contro la Protezione delle opere e installazioni che racchiudono “forze pericolose,” che fa parte della convenzione di Ginevra. Alle 2:35 di notte, ora locale, il ministro degli Affari Esteri ucraino ha chiesto un cessate il fuoco per permettere ai vigili del fuoco di intervenire. Gli stessi vigili del fuoco però sono stati bersagliati dalle forze russe. In seguito per fortuna l’incendio è stato spento, e sembra che nessuna delle strutture “essenziali” della centrale sia stata danneggiata. La struttura però ora è sotto occupazione russa.
Zelenskyj è apparso in un breve video in cui ha accusato Putin di “terrorismo nucleare,” chiedendo un intervento urgente e più diretto delle forze europee: “Ditelo ai vostri politici: l’Ucraina ha 15 unità nucleari. Se ci dovesse essere un’esplosione, sarebbe la fine per tutti noi, per tutta l’Europa — che sarebbe da evacuare. Solo l’azione immediata dell’Europa può fermare le truppe russe e impedire la morte dell’Europa da un disastro in una centrale nucleare.” Zelenskyj inoltre ha sentito al telefono Biden. Sugli eventi è intervenuto anche Boris Johnson, che ha chiesto che si riunisca immediatamente il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, e ha denunciato le “azioni sconsiderate” di Putin, che “minacciano direttamente tutta l’Europa.”
I corridoi umanitari
Anche prima dello scontro alla centrale di Zaporižžja la situazione in Ucraina era difficilissima: le autorità russe hanno preso il controllo dei palazzi del governo locale e regionale a Cherson, sul mar Nero. Anche il secondo round di trattative per la pace non ha dato sviluppi rilevanti, ma si è almeno aperto il dialogo sulla necessità di corridoi umanitari. Si teme però che in seguito all’apertura di corridoi umanitari il conflitto possa subire un’ulteriore escalation, ed è difficile pensare che il cessate il fuoco attorno al percorso degli sfollati sarà sempre rispettato. Dopo la trattativa, Putin ha sentito di nuovo Macron al telefono, per lamentarsi del fatto che Kyiv continua a “rifiutarsi di accettare le condizioni della Russia.” Secondo fonti dell’Eliseo, dalla telefonata Macron è arrivato alla conclusione che Putin intende davvero “prendere il controllo di tutta l’Ucraina.” Dopo la telefonata con Parigi, Putin ha parlato alla nazione, per raccontare che la missione in Ucraina sta andando secondo i piani, dichiarando — senza fornire nessuna prova — che le forze ucraine stanno usando i civili come “scudo umano.” Poche ore prima, le forze russe avevano portato lo scontro molto vicino alle barricate erette dai civili fuori da Enerhodar, la città che ospita la centrale nucleare. Il prossimo incontro tra Kyiv e Mosca è previsto per l’inizio della settimana prossima e sarà sempre coordinato dalla Bielorussia.
Ieri intanto si è saputo anche di un canale diretto di comunicazione tra il Pentagono e Mosca. Il collegamento sarebbe stato aperto il primo marzo, con lo scopo di “prevenire errori di calcolo, incidenti militari, e ulteriore escalation.” Non è la prima hotline di questo tipo a essere necessaria in tempi recenti: un collegamento simile era stato stabilito nei mesi più intensi del conflitto in Siria, che vedeva la Russia impegnata al fianco di Assad. Ieri Lavrov ha speso parole decise sul conflitto in Ucraina, dicendo che la Russia combatterà “fino alla fine,” ma allo stesso tempo ha cercato di allentare le tensioni con le forze atlantiste, dicendo che la Russia non ha alcuna intenzione di iniziare una guerra atomica.
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