Lo sgombero delle palazzine Liberty di viale Molise
Questa mattina le forze dell’ordine hanno sgomberato una parte dell’ex macello e dell’area ex avicunicolo di via Lombroso.
foto: Mirko Calì
Questa mattina le forze dell’ordine hanno sgomberato una parte dell’ex macello e dell’area ex avicunicolo di via Lombroso. Come riporta Il Giorno sono stati allontanati circa 50 occupanti, quasi tutti di nazionalità straniera. Dopo l’inizio dei lavori di messa in sicurezza del civico 68 di viale Molise – storica sede del centro sociale Macao, che ha abbandonato il complesso volontariamente il 5 novembre – anche questo edificio sarà presidiato dalle autorità.
“Il NUIR e i Lavori Pubblici stanno mettendo in sicurezza le aree (questa attività era iniziata con alcuni interventi puntuali effettuati la scorsa settimana e continuerà per alcuni giorni). AMSA da oggi inizia la pulizia di tutto il comparto che durerà circa 45 giorni. La Protezione Civile installerà delle torri faro per illuminare l’area e gli operatori Redo e Sogemi si occuperanno della sorveglianza. Nei primi giorni la Polizia Locale garantirà un controllo H24”, ha scritto su Facebook Stefano Bianco, presidente del Municipio 4 (l’amministrazione locale di cui fa parte il quartiere Calvairate).
La riqualificazione di quest’area è stata al centro di polemiche decennali – tra malumori e terrore dei cittadini e dei comitati locali e attività culturali svolte da Macao. Ora gli spazi appartenenti al Comune dovrebbero accogliere il nuovo campus dello Ied e un quartiere residenziale, con affitti agevolati per studenti e giovani famiglie. Il progetto è firmato Redo dgr e inquadrato nel programma Reinventing cities.
L’ex macello ha fatto parte del complesso commerciale insieme al mercato ortofrutticolo e al mercato ittico – tuttora aperti e tra i più grandi mercati generali di Milano. Negli anni Novanta si è attuato il progressivo processo di dismissione dell’area dei macelli, fino alla dismissione totale nel 2005. Le palazzine liberty di viale Molise sono state dichiarate beni architettonici di archeologia industriale dal Fondo ambientale italiano (FAI).