La battaglia per la Gkn è solo la prima: sarà un autunno difficile per i lavoratori
Il Tribunale del Lavoro di Firenze ha dato ragione alla FIom, ma ci sono altri 100 tavoli aperti al ministero dello Sviluppo economico, molti per tentativi di delocalizzazione
Il Tribunale del Lavoro di Firenze ha dato ragione alla Fiom, ma ci sono altri 100 tavoli aperti al ministero dello Sviluppo economico, molti per tentativi di delocalizzazione
Per il mondo del lavoro si preannuncia un autunno difficile: al Ministero dello Sviluppo Economico sono aperti circa 100 tavoli, molti dei quali riguardano tentativi di delocalizzazione. Ci sono, tra le altre, la Riello di Villanova di Cepagatti, che rischia di lasciare a casa circa 100 lavoratori, e la Abb di Vicenza, che ha annunciato la chiusura dello stabilimento nonostante due milioni di sussidi statali ricevuti. E poi c’è la Gianetti Ruote di Ceriano Laghetto, dove stanno arrivando le prime lettere di licenziamento: le modalità sono state simili a quelle messe in atto dalla Gkn, e per questo i lavoratori sperano in una sentenza favorevole da parte del Tribunale di Monza, che ha fissato un’udienza per il prossimo 5 ottobre.
Il ministro Giorgetti, però, come riporta il Fatto Quotidiano, sembra essere molto poco interessato a difendere i lavoratori — il segretario della Uilm Rocco Palombella ha dichiarato nei giorni scorsi che “c’è un’assenza politica, quella di Giancarlo Giorgetti, incontrovertibile. Qualcosa che sfiora la delegittimazione sindacale. Siamo quasi ignorati.” Ci sono circa 100 tavoli aperti al Mise, ma “le difficoltà a risolvere le crisi ci sono sempre state, ma ci si parlava e confrontava. Ora invece si prendono impegni, ma cadono nel nulla. La situazione è drammatica.” Per quanto riguarda la Gianetti, ad esempio, il Mise il 4 agosto aveva promesso ai lavoratori che sarebbero stati convocati nel giro di poche ore. Ovviamente non è mai stato convocato nessuno.
Arrivano cattive notizie anche dalla vertenza Ita-Alitalia, su cui Giorgetti si è sempre dimostrato molto freddo: la nuova azienda vuole andare dritta sulla propria strada, applicando unilateralmente il regolamento aziendale e assumendo “a chiamata” i lavoratori, senza applicare il contratto collettivo e con tagli agli stipendi di circa il 38% rispetto ai contratti con Alitalia. I sindacati, al termine di un incontro che non ha portato a nessun accordo, hanno simbolicamente occupato la sede del vertice e hanno annunciato la mobilitazione permanente: oggi alle 10.30 ci sarà una manifestazione a Piazza San Silvestro a Roma, mentre è confermato lo sciopero del trasporto aereo di venerdì.
Per fortuna, due giorni dopo la grande manifestazione di Firenze, almeno per i lavoratori della Gkn è arrivata una buona notizia: il Tribunale del Lavoro del capoluogo toscano ha accolto il ricorso presentato dalla Fiom contro il licenziamento dei 422 dipedenti, giudicando la multinazionale colpevole di comportamento anti-sindacale, in violazione dell’articolo 28 dello Statuto dei Lavoratori. Comunicando via email il licenziamento ai lavoratori, l’azienda non ha rispettato le procedure di consultazione sindacale prevista dal contratto collettivo, con l’intento — scrive la giudice — di “delegittimare il sindacato” ed “elidere o comunque ridurre la possibilità di reazione dello stesso.” Nei giorni precedenti alla decisione di chiudere lo stabilimento, i vertici dell’azienda avevano regolarmente incontrato le rappresentanze sindacali, senza però fare cenno alla chiusura imminente.
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La notizia è stata accolta con enorme gioia dai lavoratori e con soddisfazione da tutte le parti interessate alla vertenza, dalla Fiom al governatore toscano Giani, fino alla viceministra Todde. La partita, però, non è ancora vinta: l’azienda ha già annunciato che impugnerà la sentenza, e in ogni caso potrebbe far ripartire le procedure di licenziamento. Per questo è importante che nel frattempo il governo intervenga con una norma che imponga paletti più stringenti alle delocalizzazioni: “La palla ripassa ancora più pesante al governo,” ha scritto su Facebook il Collettivo di fabbrica dei lavoratori della Gkn, ribadendo comunque che “la mobilitazione continua perché non c’è salvezza fuori dalla mobilitazione. E perché ci sono trent’anni di attacchi al mondo del lavoro da cancellare.”
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in copertina, foto @CoiGkn, via Twitter