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Nonostante le evidenze contrarie, la Casa bianca ha chiesto all’intelligence un report entro 90 giorni, accettando di approfondire la teoria — senza prove — del laboratorio. Addirittura, la Casa bianca non esclude che il virus sia stato rilasciato “volontariamente”

Tante cose cambiano nel giro di una settimana. Lunedì l’amministrazione Biden aveva reagito compostamente di fronte al report sensazionalista del Wall Street Journal, non chiudendo a indagini “più approfondite,” ma rimettendo il compito nelle mani dell’OMS. Da allora però la teoria che sia successo “qualcosa” nei laboratori dell’Istituto di Virologia di Wuhan si è fatta sempre più insistente. Ieri Biden ha personalmente ordinato alla propria intelligence di investigare sulle origini del virus, “compreso se sia emerso dal contatto tra un umano e un animale infetto, o da un incidente di laboratorio,” si legge in una dichiarazione presidenziale. La Casa bianca vuole una risposta entro 90 giorni. Secondo Biden al momento gli Stati Uniti non hanno visto abbastanza prove che permettano di scartare la possibilità che il virus sia sfuggito da un laboratorio.

In compenso, nei prossimi giorni inizieremo a vedere tantissime presunte prove che il virus non sia solo passato agli umani attraverso un incidente, ma che sia del tutto artificiale. Infatti, Facebook ha deciso che lucrerà sulla rinnovata popolarità della teoria del complotto, e ha intenzione di smettere di bloccare la promozione di post che dicono che il virus sia stato creato in laboratorio — l’ha confermato un portavoce dell’azienda a POLITICO: “In luce delle indagini in corso sull’origine del Covid–19, e in consultazione con esperti di salute, non rimuoveremo più dalle nostre app la teoria che il Covid–19 sia stato creato dall’uomo. Continueremo a lavorare con gli esperti per rimanere al passo della costante evoluzione della pandemia, per aggiornare regolarmente i nostri regolamenti quando emergono nuovi fatti e tendenze.” Al momento Twitter e YouTube non hanno ancora dichiarato niente a riguardo.

Poche ore dopo, parlando con la stampa, la vice addetta stampa della Casa bianca Karine Jean-Pierre ha ulteriormente premuto sull’acceleratore, rispondendo che gli Stati Uniti “non hanno scartato ancora nessuna ipotesi” ad una domanda sulla possibilità che il virus fosse stato diffuso “volontariamente” dalle autorità cinesi — uno scenario ai limiti del fumettistico, per cui la Cina avrebbe rilasciato volontariamente un’arma biologica su una propria città, i peggiori supercattivi di sempre. Jean–Pierre ha criticato ripetutamente, durante la conferenza stampa, la Cina, accusandola di non essere stata abbastanza trasparente. A fine giornata, il Senato statunitense ha approvato una legge firmata dai repubblicani Hawley e Braun che impegna la direttrice all’Intelligence nazionale Avril Haines a rilasciare al pubblico tutti i documenti dell’intelligence statunitense sulle origini del Covid–19.

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