Donald Trump è ancora un pericolo per la democrazia statunitense

Durante il processo al Senato, i democratici hanno posto ai propri colleghi una domanda tagliente: siete sicuri che Donald Trump non cercherà di nuovo di raggiungere i suoi obiettivi con la violenza?

Donald Trump è ancora un pericolo per la democrazia statunitense

Durante il processo al Senato, i democratici hanno posto ai propri colleghi una domanda tagliente: siete sicuri che Donald Trump non cercherà di nuovo di raggiungere i suoi obiettivi con la violenza?

“Cari colleghi, c’è un singolo leader politico in questa stanza che crede che, se il Senato gli permettesse di ritornare nello studio Ovale, Donald Trump smetterebbe di incitare violenze per ottenere quello che vuole? Ci scommettereste la vita di altri agenti di polizia? La sicurezza delle vostre famiglie? Il futuro della vostra democrazia?” Nel secondo processo per l’impeachment, i democratici hanno concluso le proprie 16 ore di “accusa” a Donald Trump mostrando le prove della sconsideratezza delle azioni dei miliziani che hanno assaltato il Campidoglio. Secondo i democratici, questa sconsideratezza si spiega con la loro dedizione al presidente, che li faceva sentire legittimati, e hanno formulato una tesi precisa: non è ancora finita, Trump è ancora una minaccia alla democrazia statunitense.

Il giorno precedente, i democratici hanno mostrato numerosi nuovi video che hanno rivelato quanto i miliziani di Trump siano stati a un passo dal mettere le mani sui membri del Congresso e sui loro assistenti. Un video delle telecamere di sicurezza mostra Eugene Goodman — il poliziotto già promosso a vice cerimoniere al Senato per le sue azioni valorose durante la giornata — che riesce a re-indirizzare Mitt Romney, a pochi passi dalla folla, forse salvandogli la vita. Un altro video mostra le forze di sicurezza scortare Mike Pence e la sua famiglia, mentre i miliziani erano a due porte di distanza. Durante l’assedio, diversi giornalisti hanno riportato che gli estremisti stavano dando la caccia a Pence, cantando di volerlo impiccare. In un altro video condiviso con il Senato è ripreso il momento in cui una guardia del Senato spara, attraverso una finestra, ad Ashli Babbitt, uccidendola.

In un altro video si sente uno dei miliziani chiamare Nancy Pelosi con quello che può essere descritto come il tono canzonatorio usato spesso dagli assassini nei film horror, mentre contemporaneamente i membri dello staff della presidente della Camera si barricavano in un ufficio, “temendo per la propria vita,” come descritto da Stacey Plaskett, che ha sottolineato un aspetto fondamentale delle responsabilità di Trump: la marcia dal parco the Ellipse al Campidoglio era stata autorizzata proprio perché Trump e il suo comitato elettorale erano tra gli organizzatori dell’evento. Al termine della seconda giornata i democratici hanno ottenuto due risultati importanti: sono riusciti a mostrare la pericolosità della situazione del 6 gennaio — spesso minimizzata come una rissa dalla destra statunitense — e hanno ribadito le responsabilità del presidente nell’aver aizzato i propri sostenitori. Ovviamente, che questi sforzi abbiano influenza sul voto finale sull’impeachment è molto improbabile.

Show notes

In questa puntata sono con voi: Stefano Colombo @stefthesub e Alessandro Massone @amassone. Per non perderti nemmeno un episodio di TRAPPIST, abbonati su Spotify e Apple Podcasts.

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