La manovra avrebbe dovuto costituire la base per la ripartenza post-covid, ma è un mosaico di misure-tampone, bonus e sostegni immediati. Tra questi: la cassa integrazione per le partite Iva, qualche soldo per i lavoratori dello spettacolo e 1,3 milioni per l’ottocentesimo anniversario del primo presepe nel 2023
Ieri la Camera ha approvato con 298 favorevoli, 125 contrari e 8 astenuti la legge di bilancio — detta anche manovra finanziaria — per il 2021. Ora passerà velocemente al Senato, dove dovrebbe essere approvata martedì o al massimo mercoledì, visto che i tempi sono molto stretti: deve essere approvata entro il 31 dicembre, altrimenti scatterà l’esercizio provvisorio, cosa che negli ultimi quarant’anni è successa solo due volte. La manovra ha proporzioni gigantesche, prevedendo spese per circa 40 miliardi di euro. Questi 40 miliardi avrebbero dovuto costituire la base per la ripartenza post-covid, ma visto che la pandemia e le conseguenti misure restrittive sembrano ancora lontane da una risoluzione definitiva, la legge ha dovuto assumere l’aspetto di un mosaico di misure-tampone come rimborsi, bonus e sostegni immediati all’economia.
La legge di bilancio è uno dei principali provvedimenti approvati ogni anno dallo stato italiano, e il suo scopo è esattamente quello che si può ricavare dal nome: decidere stanziamenti e investimenti per il successivo anno solare — ecco perché, se non la si approva in tempo, si entra nell’esercizio provvisorio. Negli ultimi due decenni è diventato un passaggio politico ancora più delicato, in quanto il conto totale degli stanziamenti per l’anno successivo deve rispettare determinati paletti di spesa imposti dagli accordi con l’Unione Europea, ad esempio, sul rapporto tra deficit e Pil, al centro di continue polemiche e negoziati più o meno costruttivi negli anni passati. Quest’anno, problemi simili non ci sono stati, anzi: sui 40 miliardi della manovra, 22 saranno in deficit — grazie ai numerosi “scostamenti di bilancio” approvati dal Parlamento negli ultimi mesi.
Nel testo di quest’anno sono contenuti molti provvedimenti attesi e qualche sorpresa. C’è la conferma del controverso Superbonus all’edilizia per tutto il 2022: i proprietari che svolgono lavori di riqualificazione energetica rispettando determinati requisiti potranno usufruire di un rimborso del 110% — quindi superiore alla cifra spesa — fino al giugno 2022, e i lavori potranno essere terminati entro dicembre dello stesso anno. È confermata anche l’introduzione della Cassa integrazione per gli autonomi, destinata alle partite Iva che “non sono titolari di trattamento pensionistico diretto e non assicurati presso altre forme previdenziali obbligatorie; non sono beneficiari di reddito di cittadinanza; hanno un reddito inferiore a 8.145 euro nell’anno precedente a quello di presentazione della domanda e devono aver registrato nell’anno precedente a quello di presentazione della domanda un calo del 50% della media dei redditi da lavoro autonomo conseguiti nei tre anni precedenti.” L’importo varierà tra 250 e 800 euro al mese.
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I provvedimenti si possono dividere soprattutto tra misure di sostegno diretto e stimoli ai consumi. Tra gli altri, si segnalano ad esempio l’estensione del bonus mobili, che prevede una detrazione del 50%, da spalmare in 10 anni, su una spesa massima di 16.000 euro per la sostituzione di mobili ed elettrodomestici, o lo stop al pagamento della prima rata dell’Imu nel 2021 per i settori del turismo e dello spettacolo. Sulla stessa traccia della cassa integrazione per gli autonomi c’è invece l’istituzione di un fondo da 1 miliardo di euro per l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali per chi ha percepito un reddito non superiore ai 50 mila euro e ha fatto registrare un calo di fatturato nel 2020 non inferiore al 33% rispetto all’anno scorso. Nella manovra sono inclusi anche diversi provvedimenti di ambito strettamente sanitario, come 40 milioni di euro per la sanificazione e la fornitura di mascherine alle Rsa, o lo stanziamento di 30 milioni di euro per il fondo destinato ai caregiver familiari — ovvero a coloro che si occupano della cura, ad esempio, di parenti anziani o con gravi disabilità. Verranno inoltre rimborsati i test genomici per la prevenzione del tumore al seno, e saranno introdotti indennizzi per i lavoratori malati di mesotelioma — la grave forma di cancro legata all’esposizione all’amianto — a carico dell’Inail con un versamento di 10 mila euro, una tantum, a lavoratore. Sono inoltre previste robuste misure di sostegno a molte filiere di produzione alimentare, come quella della carne di suino, del miele, della canapa e della frutta in guscio.
Nella manovra sono presenti anche misure per la tutela dei lavoratori di cinema e spettacolo: tra le altre cose, viene incrementato da 400 a 640 milioni di euro annui l’importo del Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo, viene incrementato di 1 milione il Fondo per il funzionamento dei piccoli musei e viene istituito con 3 milioni di euro un Fondo per il sostegno al settore dei festival, cori, bande e musica jazz. Tra gli esclusi ci sono il settore dei matrimoni e quello dello sci, che però dovrebbe godere dei benefici del prossimo decreto ristori, in cantiere per il prossimo gennaio. In compenso, sono stati presentati e approvati diversi provvedimenti assurdi o curiosi, come 20 milioni di euro per la sostituzione di rubinetti e vasi sanitari in ceramica con nuovi apparecchi a scarico ridotto; un fondo di 10 milioni di euro per lo stoccaggio privato dei vini DOC, DOCG e IGT “certificati o atti a divenire tali”; e l’ormai celebre previsione di 1,3 milioni di spesa per consentire la celebrazione nazionale per l’ottavo centenario della prima rappresentazione del presepe nel 2023. È stato inoltre votato quasi all’unanimità un provvedimento a firma Meloni per dare in futuro poteri e fondi speciali alla città di Roma. Non sorprendentemente, invece, è stata respinta quasi all’unanimità la proposta avanzata da alcuni parlamentari di Leu e del Pd per l’introduzione di una blanda tassa patrimoniale.
Per approfondire: sul sito della Camera si trovano tutti i testi dell’iter di approvazione del Disegno di legge e il dossier con la sintesi degli emendamenti approvati dalla Commissione bilancio. Il testo votato ieri, invece, non risulta ancora disponibile sul sito del Senato, dove l’esame dovrebbe iniziare oggi alle 18.30.