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in copertina, una grafica che la Commissione europea ha davvero pubblicato su Instagram

Con l’autorizzazione della Commissione, inizia ufficialmente la campagna vaccinale europea. Intanto, negli Stati Uniti, Joe Biden ha ricevuto il vaccino in diretta tv, con la speranza di aiutare a combattere lo scetticismo

L’Agenzia europea per i medicinali ha confermato la propria raccomandazione per il vaccino di Pfizer e BioNTech. La notizia è stata accolta con tripudio dai leader europei, e poche ore dopo, la Commissione europea ha autorizzato l’uso del vaccino. Durante la conferenza stampa, Harald Enzmann, presidente del Comitato per i Medicinali per uso umano, ha lodato come lo studio effettuato sul vaccino offrisse una quantità di informazioni “insolitamente abbondante” su come le persone meno giovani reagiscono al vaccino: più di 1.600 hanno preso parte ai test, un numero molto superiore alla media. Al contrario, invece, Enzmann ha indicato che non ci sono ancora abbastanza dati su come reagiscono le donne incinte, e l’agenzia raccomanda di decidere “caso per caso” in base al rischio di esposizione individuale. Il numero di donne in gravidanza vaccinate nello studio clinico sarebbe “con una cifra sola.” Resta ancora non chiaro se le persone vaccinate possano trasmettere il virus: Enzmann ha detto che finché non ci saranno dati più chiari in materia anche le persone vaccinate dovrebbero indossare la mascherina e mantenere le distanze.

Il problema degli effetti collaterali. Durante la conferenza stampa Sabine Straus, presidente del Comitato per la sicurezza dell’Ema, ha spiegato che gli effetti collaterali riportati durante il test sono gli stessi a cui si è abituati per qualsiasi altro vaccino, e che solitamente durano per circa un giorno. Straus ha menzionato anche la presenza di un numero molto ristretto di reazioni allergiche, indicando che dopo la somministrazione le persone devono essere osservate per almeno 15 minuti. Ieri Jop de Vrieze ha pubblicato un pezzo molto ragionato su Science, sugli otto casi documentati di anafilassi tra persone che hanno ricevuto il vaccino nei giorni scorsi — sei negli Stati Uniti e due nel Regno Unito. Si sospetta che a causare la reazione siano le nanoparticelle di glicole polietilenico (PEG), un polimero molto diffuso in campo farmaceutico perché non tossico, ma che non è mai stato usato in un vaccino. I PEG sono diffusi anche in tantissimi prodotti d’uso quotidiano, dal dentifricio allo shampoo. Per anni si è pensato che fossero biologicamente inerti, ma uno studio del 2016 aveva individuato che fino a 72% del campione di studio aveva anticorpi contro i PEG, e il 7% aveva livelli sufficientemente alti da causare una reazione anafilattica. Negli Stati Uniti, le linee guida dei Centri per la prevenzione e il controllo delle malattiesuggeriscono alle persone ad alto rischio di reazione anafilattica di rimanere nella struttura dove sono state vaccinate per mezz’ora in modo da poter ricevere immediatamente un trattamento in caso sviluppino effetti collaterali. Se si tratta davvero di una reazione ai PEG nei prossimi giorni potrebbero emergere notizie simili anche per il vaccino di Moderna, che li utilizza in modo analogo a quello Pfizer.

Lo scetticismo del vaccino. Per rassicurare i cittadini statunitensi, ieri il presidente eletto Joe Biden si è fatto vaccinare in diretta tv. Biden ha dato credito all’amministrazione Trump per aver attivato il meccanismo di finanziamento statale “Operation Warp Speed,” che ha favorito lo sviluppo accelerato del vaccino, ma ha sottolineato che la campagna vaccinale sarà molto lunga, e per questo è necessario continuare a rispettare le norme di sicurezza. La vaccinazione in diretta da parte di politici in vista è una delle strategie per convincere il maggior numero di persone possibile a vaccinarsi, fugando dubbi e teorie del complotto. Anche in Italia lo scetticismo sul vaccino raggiunge percentuali piuttosto allarmanti. Secondo dati diffusi dalla rivista Nature, il 30% degli italiani è in qualche modo scettico sul vaccino — una percentuale in linea con quella di molti altri paesi europei. La linea del governo italiano sembra essere ancora di mantenere la piena libertà dei cittadini di scegliere se vaccinarsi o meno. Altri paesi invece stanno prevedendo misure più coercitive — la Spagna, ad esempio, potrebbe registrare tutti coloro che scelgono di non vaccinarsi in un apposito albo.

Continua intanto la paura per la variante del coronavirus che avrebbe causato l’accelerazione del contagio nel Sudest inglese. Ieri il numero di paesi che hanno istituito divieti di viaggio da e per il Regno Unito è salito a oltre 40, e nel Regno Unito gli esperti chiedono a gran voce un lockdown nazionale per fermare la diffusione della variante. Secondo Andrew Hayward, professore di Epidemiologia e membro del gruppo Sage con cui si consulta il governo, non fare un lockdown vuole dire mettere a rischio “decine di migliaia di vite.” Parte della reazione allarmata della comunità internazionale è dovuta anche alla cattiva comunicazione del governo britannico, che ha diffuso informazioni minacciose pensando alla propria comunicazione nazionale, senza valutarne gli inevitabili effetti internazionali. Ieri Johnson e Macron si sono sentiti al telefono per cercare di disinnescare la crisi lungo il confine scattata quando la Francia ha deciso di chiudere il trasporto su rotaie e su gomma da e verso il Regno Unito. Parlando con i giornalisti, Johnson si è detto ottimista, “vogliamo risolvere questi problemi il più rapidamente possibile.” In Italia, si è lamentato della cattiva comunicazione britannica anche il consigliere di Speranza Walter Ricciardi, che ha accusato a Un giorno da pecora il governo Johnson di aver avvertito in ritardo la comunità internazionale.

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