Il primo Dpcm della “seconda ondata” parte da maggiori limitazioni per le regioni
Tra le misure anticipate dai media per il Dpcm che sarà presentato oggi si prospetta un’irregimentazione dell’azione dei governatori regionali, che potranno emanare ordinanze più restrittive ma non sconfessarne l’azione in favore di riaperture arbitrarie
Tra le misure anticipate dai media per il Dpcm che sarà presentato oggi si prospetta un’irregimentazione dell’azione dei governatori regionali, che potranno emanare ordinanze più restrittive ma non sconfessarne l’azione in favore di riaperture arbitrarie
Come va la pandemia in Italia? Non benissimo: l’andamento del contagio continua a proseguire su un trend piuttosto preoccupante. Ieri, pur con un calo piutosto consistente dei tamponi, che si sono fermati a 92 mila, si è registrato un numero elevato di nuovi casi: 2578. Per avere una domenica con più casi confermati bisogna risalire al 19 aprile. Come sempre, confrontare la variazione giornaliera non è un modo esaustivo per leggere l’andamento della pandemia. È più utile verificare come si evolve la situazione di settimana in settimana: negli ultimi sette giorni ci sono stati 15.459 casi — un deciso aumento rispetto alle settimane precedenti, in cui si erano in genere contati poco più di diecimila casi in sette giorni.
La situazione è molto diversa a livello locale: a Latina il direttore della Asl ha consigliato di uscire di casa solo per stretta necessità, mentre la regione Campania è quella che mostra l’andamento più allarmante.
La situazione di Latina sembra inoltre essere direttamente collegata all’instancabile opera di turismo elettorale di Matteo Salvini. Le autorità locali temono fortemente che una maxi-cena elettorale in presenza di Salvini, a Terracina, si sarebbe trasformata in un vero e proprio focolaio. In generale, il Lazio è uno dei territori che sta più soffrendo questa seconda ondata di contagi, con 244 nuovi casi confermati solo ieri.
Per contrastare l’aumento del contagio oggi arriverà in Consiglio dei ministri la bozza di un nuovo Dpcm, che agirà su diverse linee: sembra certa la reintroduzione dell’obbligo di mascherina all’aperto, così come un limite al numero di persone che potranno partecipare a cerimonie come matrimoni, cresime o funerali. Inoltre si prospetta un’irregimentazione dell’azione dei governatori regionali, che potranno solo emanare ordinanze più restrittive rispetto a quelle del governo ma non sconfessarne l’azione in favore di riaperture arbitrarie.
Il ministro Speranza ha dichiarato che la priorità è la scuola, ma potrebbe essere imposto un ricorso parziale alla didattica a distanza per una parte degli studenti delle scuole superiori — anche se, finora, sotto il profilo pandemico, la scuola sembra aver retto alla riapertura. Non è ancora chiaro invece se verrà imposto l’obbligo di chiusura alle 23 per bar e ristoranti.
A proposito di Campania: il “caso” di ieri è legato a una polemica sulla mancata disputa della partita di calcio tra Napoli e Juventus. La Lega Calcio ha confermato la possibilità di disputare la partita, ma il Napoli ha deciso di attenersi alle indicazioni dell’Asl, che ha vietato alla squadra azzurra la partenza per Torino. Risultato: la Juventus si è presentata in campo e il Napoli no, con un pasticcio istituzionale clamoroso, con la Lega Calcio che di fatto ha tentato di sconfessare apertamente il governo. Sul piano strettamente sportivo, alla Juventus dovrebbe essere riconosciuta la vittoria a tavolino per 3 a 0, e il Napoli avrà anche un punto di penalizzazione — ma la squadra partenopea farà ricorso.