Mentre la polizia spara agli afroamericani senza motivo, secondo i repubblicani gli Stati Uniti “non sono un paese razzista”
Dopo i democratici, anche i repubblicani hanno nominato il proprio candidato alla presidenza, che, ovviamente, è Donald Trump. Il comitato elettorale del presidente nei giorni scorsi aveva caricato su internet quello che caritatevolmente chiameremo il “programma elettorale” con cui Trump si presenta alla rielezione — un elenco puntato in cui c’è di tutto, da “difendere la polizia,” a “fermare l’immigrazione illegale,” passando ovviamente per “Consegnare alla giustizia gruppi estremisti violenti come ANTIFA” (maiuscolo loro). Il testo contiene numerose strizzate d’occhio verso una base elettorale che è sempre più radicalizzata sui temi del complottismo, e parla di “lotta al globalismo,” della necessità di insegnare a scuola “l’eccezionalismo americano,” e di “Chiedere conto alla Cina di aver lasciato che il virus si spargesse per il mondo” — una perifrasi pesata con cura.
La prima giornata della convention repubblicana è stata densa di mistificazioni: Trump ha accusato i democratici di voler “usare il Covid per rubare l’elezione” — riferendosi ovviamente alla propria teoria del complotto secondo cui il voto postale favorirebbe i brogli. Tra gli ospiti speciali della giornata c’erano anche Mark e Patricia McCloskey, la coppia di St. Louis diventata famosa per essere uscita in cortile e aver puntato le proprie pistole contro i manifestanti di Black Lives Matter, che ha tenuto un discorso allucinato secondo cui i “democratici radicali” vorrebbero “abolire le periferie” e “proteggere i criminali dai cittadini onesti.”
È stata una prima giornata così densa che i McCloskey non hanno nemmeno detto le cose più gravi. La lista potrebbe essere molto più lunga, ma citiamo in ordine sparso alcune delle affermazioni più gravi, e alienate:
- Kimberly Guilfoyle, una consigliera del comitato elettorale di Trump, ha dichiarato che “Biden e i suoi compagni socialisti” rovineranno il paese;
- Nikki Haley, la ex ambasciatrice alle Nazioni Unite, ha dichiarato che “L’America non è un paese razzista”;
- un’insegnante, Rebecca Friedrichs, ha spiegato come i sindacati degli insegnanti vogliono “sovvertire la nostra repubblica.”
È facile lanciarsi in analisi per cui il partito sarebbe “ostaggio di Trump”: in realtà quello che sta succedendo è un sistematico slittamento del partito verso l’estrema destra, e non sta accadendo per caso, e nemmeno organicamente. Julia Carrie Wong ha tracciato le donazioni che hanno portato alla vittoria alle primarie di Marjorie Taylor Greene, che sarà candidata nel 14esimo distretto in Georgia — e che è una sentita seguace di QAnon, la teoria del complotto razzista e bigotta che sta diventando un vero caposaldo della base elettorale conservatrice più radicalizzata.
Intanto, attraverso tutto il paese “non razzista” di Trump, si stanno tenendo manifestazioni di protesta per l’episodio di violenza di polizia che ha coinvolto il giovane padre afroamericano Jacob Blake, che ora è fortunatamente stabile — nonostante la polizia gli abbia sparato contro sette volte, senza nessun motivo. A Kenosha, la città dove è avvenuto il fatto, le proteste sono particolarmente intense — rivelando puntualmente come la stampa conservatrice, e non solo, sia più attenta alla salute di palazzine e automobili che a quella degli esseri umani.
La reazione della polizia è stata quella che ormai definiremmo da manuale, dopo mesi di proteste ininterrotte — violenza eccessiva, scariche di proeittili “non letali,” uso massiccio di gas lacrimogeno. Nel corso della giornata di ieri il governatore del Wisconsin Tony Evers ha autorizzato l’intervento della Guardia nazionale. Evers ha mobilitato la guardia nazionale perché un gruppo di manifestanti aveva dato fuoco ad autocarro per la raccolta dei rifiuti. Prima, per il tentato omicidio di un cittadino innocente da parte delle forze di polizia, si era accontentato di rilasciare una dichiarazione.
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) August 25, 2020
A soli due mesi dalle elezioni, il clima politico e sociale del paese non potrebbe essere più teso, nonostante la debolezza della proposta politica del Partito democratico — la cui linea, soffocate di fatto gli spunti più riformisti incarnati da Bernie Sanders, sembra semplicemente quella di proporsi come facce pulite e rispettabili, che tutte le persone intelligenti voterebbero al posto di complottisti armati e miliardari dai capelli improbabili: una strategia che, nonostante Biden sia dato in netto vantaggio nella maggior parte dei sondaggi, ha dimostrato in tutto il mondo di non essere particolarmente efficace.