Perché Kamala Harris non è la vicepresidente ideale

Il comitato elettorale di Biden ha scelto una vicepresidente dalla retorica tagliente e capace di dominare i propri avversari. Ma il passato di Harris, ex procuratrice, rischia di allontanare ulteriormente l’elettorato progressista

Perché Kamala Harris non è la vicepresidente ideale

Il comitato elettorale di Biden ha scelto una vicepresidente dalla retorica tagliente e capace di dominare i propri avversari. Ma il passato di Harris, ex procuratrice, rischia di allontanare ulteriormente l’elettorato progressista

La situazione statunitense è disastrosa: la pandemia continua a essere fuori controllo, e la gestione disastrosa da parte del governo sta compromettendo le possibilità di Donald Trump di essere rieletto. In questo scenario emergenziale — che comprende anche la peggiore crisi economica a memoria d’uomo — il Partito democratico vede una grossa occasione di ritornare alla Casa Bianca.

Il candidato del partito è Joe Biden. Questa settimana, com’è prassi nei meccanismi delle competizioni elettorali statunitensi, Biden ha indicato chi sarà la persona che ricoprirà il ruolo di vicepresidente in caso di una sua vittoria. La scelta è caduta su Kamala Harris, ex procuratrice della California, di origini indiane e giamaicane.

Harris ha corso alle primarie, dove era tra i candidati più in vista, ed è nota per la retorica tagliente ed efficace. Ma è anche una figura divisiva: da procuratrice ha mantenuto una linea estremamente lassista verso le forze di polizia, commettendo inoltre diversi abusi in sede giudiziaria, a danno di innocenti.

Va segnalato inoltre il supporto di Harris a proposte di legge draconiane — come la perseguibilità penale dei genitori dei figli che marinano la scuola — o l’opposizione alla legalizzazione della cannabis, su cui ha cambiato idea solo troppo tardi.

La candidatura di Harris potrebbe essere vista come troppo centrista, o di destra, in un contesto di proteste di massa tra le più grandi della storia degli Stati Uniti: ma dall’altra parte c’è l’estrema destra trumpiana — che non ha perso tempo ad attaccarla perché donna e appartenente una minoranza, e di cui una larga fetta della società statunitense spera di sbarazzarsi al più presto.

Show notes

In questa puntata sono con voi: Stefano Colombo @stefthesube Alessandro Massone @amassone. Per non perderti nemmeno un episodio di TRAPPIST, abbonati su Spotify e Apple Podcasts.