L’estate di estrema destra del governo

Navi quarantena, invio di truppe al confine, accelerazioni sui rimpatri: il governo sta facendo tutto quello che farebbero al governo i partiti di estrema destra — che nel frattempo, ad esempio in Friuli Venezia Giulia, si stanno spostando su posizioni ancora più estremiste

L’estate di estrema destra del governo

in copertina, elaborazione da grab via YouTube

Nella giornata di ieri si sono inseguite voci che volevano un accanito scontro dietro le quinte della maggioranza di governo per sottrarre la poltrona di ministra dell’Interno a Lucia Lamorgese. I principali contendenti sarebbero stati Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti — quest’ultimo, in particolare, sarebbe stato interessato al Viminale non solo per poter meglio dire la propria sulla politica migratoria del governo, ma per partecipare più da vicino alla partita per il controllo dei vertici dei servizi segreti — sì.

Si sono susseguite smentite, e l’intrigo sembra essersi risolto in un nulla di fatto. Del resto, perché rimuovere Lamorgese, una ministra perfettamente in linea con la politica ultrasicuritaria del governo, e in piena continuità con quello precedente? In questi giorni si è mostrata estremamente muscolare sia sul fronte dei rimpatri verso la Tunisia, annunciandone la ripresa il prossimo 10 agosto, sia sul confine sloveno, dove ha annunciato l’arrivo di contingenti militari.

La visione politica di questo esecutivo — che doveva essere di discontinuità con quello precedente — è ben visibile, ad esempio, con la decisione di risolvere il sovraffollamento di migranti nell’hotspot di Lampedusa con l’utilizzo di navi-quarantena: una misura criticata duramente da virologi come il professor Galli, visto che oltre a essere poco rispettosa dei diritti dei migranti, in realtà favorisce la diffusione del contagio.

Nel frattempo, i battibecchi e la linea di estrema destra del governo stanno portando — guardacaso — a toni sempre più estremi da parte dei politici di estrema destra dichiarata. La Lega di Matteo Salvini vuole persuadere gli italiani che il virus nel paese non esiste più, e se c’è lo portano i migranti — una teoria del complotto vecchia come il mondo, ovviamente infondata. In Friuli il coordinatore della protezione civile di Grado si è lasciato andare a dichiarazioni inneggianti ai forni crematori, mentre il consigliere regionale leghista Calligaris ha sostenuto che ai miranti lui sparerebbe “tranquillamente.”

Show notes

In questa puntata sono con voi: Stefano Colombo @stefthesub e Alessandro Massone @amassone. Per non perderti nemmeno un episodio di TRAPPIST, abbonati su Spotify e Apple Podcasts.