Il colonialismo è ancora il grande rimosso della storia del nostro paese: in questa puntata di S/Confini ne parliamo con Uoldelul Chelati Dirar, docente di Storia e istituzioni dell’Africa all’Università di Macerata
Il colonialismo italiano continua a essere un grande rimosso della nostra storia, tanto da essere definito spesso come un’amnesia. La narrazione che vede gli italiani essere stati colonizzatori gentili, che hanno dato più di quanto abbiano ricevuto, è radicata nella coscienza del nostro Paese e impedisce di fare i conti anche con fenomeni del presente, come la migrazione dal Corno d’Africa e la nostra idea di italianità.
In questa puntata di S/Confini parliamo con il professore Uoldelul Chelati Dirar dell’Università di Macerata, dove insegna Storia e istituzione dell’Africa. Dirar ci racconta della storia coloniale italiana, del mito italiani brava gente, del ruolo delle colonie in Africa e Asia durante le guerre mondiali e della sua personale opinione sul recente dibattito sulla rimozione delle statue che raffigurano colonizzatori e schiavisti.
Ai microfoni: Nathasha Fernando, Maria Mancuso, Uoldelul Chelati Dirar
Redazione: Nathasha e Maria
Editing e post produzione: Nathasha e Maria
Musica: Francesco Fusaro
Note dell’episodio
- Cosa fare con le tracce scomode del nostro passato
- To heal the wounds of colonialism, let’s build monuments to its victims, Igiaba Scego
- La triangolazione tra capitalismo, patriarcato e colonialismo, Andrea Cegna
- Montanelli l’intoccabile
- Montanelli non merita una statua
- Del Boca sul matrimonio tra Montanelli e Destà
- La storia nascosta dell’anticolonialismo italiano
- The Great War Through the Writing of Tigrinya Speaking Expatriates