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Abbiamo chiamato i principali ospedali privati di Milano, scoprendo che i tempi d’attesa al telefono per prenotare una visita con il sistema sanitario nazionale sono spesso oltre i 30 minuti. Con il privato? Pochi secondi

Il modello sanitario lombardo si basa sull’ipotesi che imprenditori e operatori privati possano affiancarsi alle strutture pubbliche per migliorare il servizio complessivo offerto ai cittadini. Gli operatori privati accreditati devono offrire la possibilità di svolgere presso le proprie strutture le stesse prestazioni mediche che un cittadino può ottenere in ospedali e ambulatori pubblici, secondo i criteri del pubblico — senza, dunque, il rischio di essere discriminati rispetto a coloro che passano da canali privati, pagando di più.

L’ipotesi è piaciuta molto a tutti coloro che hanno governato la Lombardia negli ultimi trent’anni, ma è ancora da dimostrare. Giovedì scorso, l’assessore regionale al Welfare (e quindi competente del sistema sanitario regionale) Giulio Gallera ha ringraziato il settore privato per aver “aperto le sue lussuose stanze ai pazienti ordinari,” durante la recente crisi sanitaria, facendo capire piuttosto chiaramente quale sia la sua idea del rapporto tra pubblico privato e la sua concezione di tutti coloro che sono “ordinari.”

Chiunque abbia mai provato a prenotare una visita in Lombardia sa “empiricamente” che i tempi di attesa del privato sono drasticamente meno lunghi rispetto a quelli del pubblico. Insomma, i privati aprono le loro “lussuose stanze ai pazienti ordinari” con facilità, basta che i pazienti “ordinari” siano disposti a pagare. Non solo: prenotando con il Sistema Sanitario Nazionale è molto più lunga anche l’attesa telefonica che si è costretti a tollerare prima di parlare con un operatore.

Esiste un numero verde regionale per le prenotazioni delle prestazioni sanitarie in Lombardia, tramite il quale è possibile fissare una visita senza troppi disagi: quando l’abbiamo chiamato abbiamo ricevuto una risposta pronta, nel giro di meno di un minuto. Sul sito della regione si legge che tramite questo numero dovrebbe essere possibile prenotare “prestazioni sanitarie in regime di SSN per tutte le Aziende Sanitarie Pubbliche e Private Accreditate del territorio lombardo.” 

— Leggi anche: Quanti posti sono stati tagliati negli ospedali italiani dal 1980 a oggi?

Proviamo quindi a prenotare tramite il call center una visita presso l’istituto Humanitas di Rozzano, uno degli ospedali privati accreditati più grandi e prestigiosi di Milano e d’Italia. Humanitas è nato come ospedale privato nel 1988 grazie agli investimenti della famiglia Rocca, imprenditori che controllano diverse aziende in tutto il mondo, come la Tenaris di Dalmine. Ci viene comunicato però che non è possibile prenotare una visita oculistica presso l’istituto Humanitas, in quanto “è un privato accreditato” e “bisogna chiamare direttamente loro.”

Siamo stupiti ma non sorpresi. Ci rivolgiamo dunque direttamente al centro prenotazioni dell’istituto, che è diviso in un numero per le prenotazioni private e un numero per quelle tramite SSN. Chiamando il numero destinato al SSN, abbiamo ottenuto un’attesa media di 33 minuti. Questa stima tuttavia è parzialmente viziata dal fatto che abbiamo scelto di non rimanere al telefono per più di 45 minuti, e in due occasioni ci siamo ritrovati a riagganciare esausti — l’attesa, dunque, avrebbe potuto essere addirittura maggiore. Poi abbiamo provato a richiamare la struttura passando dal numero dedicato alle prenotazioni tramite privato. L’attesa media, in questo caso, è stata di 22 secondi. 

Gif dagli US National Archives

Incuriositi da questa evenienza, decidiamo di approfondire. Decidiamo di chiamare gli istituti IRCCS di Milano per capire se bisogna aspettare di più non solo per farsi visitare tramite il SSN — ma anche per farsi rispondere al telefono da un operatore, se li si contatta direttamente. Gli IRCCS sono istituti di eccellenza per la sanità e la ricerca, dunque la loro qualità dovrebbe essere ugualmente alla portata di tutti, sia che siano strutture private o meno. Questi istituti, del resto, sul proprio sito forniscono indicazioni chiare su come contattarli per prenotare visite anche senza passare dal numero verde regionale, sia per visite pubbliche che private.

Passiamo dunque a un altro IRCCS, il San Raffaele. Il meccanismo per prenotare le visite è semplice: una volta in linea si preme il tasto 1 se si vuole procedere con “il sistema sanitario regionale,” e il tasto 2 se si decide per l’opzione a pagamento. I risultati sono simili a quelli di Humanitas. La media delle chiamate per prenotare tramite il pubblico è stata di 39 minuti, e anche qui ci siamo rifiutati di restare in linea per più di 45. Com’è la situazione per chi, invece, passa dal privato? L’attesa media è stata di 40 secondi.

Il gruppo Multimedica ha la sua sede principale appena fuori dai confini della città di Milano, a Sesto San Giovanni, su viale Fulvio Testi. Abbiamo dunque deciso di chiamarlo comunque per capire se anche qui l’attesa con il sistema sanitario nazionale sarebbe stata drasticamente superiore rispetto al privato. Non siamo stati delusi: in media, tramite il sistema sanitario nazionale siamo rimasti al telefono 23 minuti; tramite privato, abbiamo aspettato solo 45 secondi prima di ottenere una risposta.  

L’IRCCS Monzino è una delle eccellenze cardiologiche a livello italiano e mondiale. Possono avere accesso tutti ugualmente alle sue prestazioni? Anche qui, abbiamo chiamato per scoprirlo. In due occasioni ci è capitato che la chiamata venisse interrotta dopo esattamente 20 minuti di attesa. Quando siamo riusciti a ottenere una risposta, siamo rimasti in attesa in media 14 minuti. Invece con il canale privato non abbiamo avuto di questi problemi, riuscendo sempre ad ottenere una risposta, in media dopo 45 secondi.

L’istituto Auxologico ha varie sedi IRCCS sparse per tutta la Lombardia, ma un unico numero di prenotazione per andare tramite privato e uno per andare tramite pubblico. Chiamando per provare a prenotare una visita a Milano, il risultato è simile a quanto osservato finora. Ci sono però delle differenze: dopo cinque minuti di attesa telefonica, la linea cade, e siamo invitati a richiamare. Quando abbiamo chiamato per il settore privato, invece, abbiamo aspettato in media 1 minuto e 10 secondi per essere messi in linea con un operatore.

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Abbiamo riscontrato questo trattamento anche da parte dell’Istituto Galeazzi, in cui però la differenza tra tempi di risposta per il settore privato e quello pubblico sembra meno marcata. Il Galeazzi oggi fa parte del gruppo San Donato, una delle più grandi aziende sanitarie italiane, che controlla 18 ospedali e ha un fatturato annuo di 1,6 miliardi di euro — e, dal luglio 2019, ha come presidente l’ex ministro Angelino Alfano. In due occasioni, dopo esattamente cinque minuti di attesa, una voce ha chiuso la chiamate e comunicato che saremmo stati ricontattati entro 48 ore — finora, però, non abbiamo ricevuto chiamate da parte dell’Istituto. Quando siamo riusciti a essere messi in contatto con un operatore, invece, la media dei tempi di risposta è stata praticamente la stessa, 4 minuti e 21 secondi per il sistema sanitario nazionale e 4 minuti e 23 secondi per il settore privato.

L’Istituto dei tumori è uno dei più antichi e prestigiosi ospedali milanesi, fondato da Luigi Mangiagalli nel 1925, e ha visto tra i suoi direttori anche il celeberrimo professore Umberto Veronesi. Anche qui la situazione ci è sembrata meno deludente rispetto ad altri grandi istituti ospedalieri cittadini: con il sistema sanitario nazionale abbiamo atteso in media 2 minuti e 45 secondi, mentre con il privato abbiamo ricevuto risposta al primo squillo.

Per quanto riguarda l’istituto neurologico Besta ci siamo rivolti al centro unico prenotazioni dell’ospedale, e chiamando per prenotare tramite il sistema privato abbiamo ottenuto una pronta risposta, in media dopo tre minuti e mezzo dall’inizio dell’attesa. Abbiamo ricevuto risposte veloci anche chiamando come servizio sanitario nazionale, con un’attesa ancora minore, meno di quattro minuti.

Quanto emerge da questo quadro non può essere certamente preso come esaustivo modello di come funziona la sanità lombarda in generale, ma fornisce un ulteriore tassello a un mosaico che è chiaro da tempo per i cittadini lombardi, ed è stato reso ancora più chiaro dalla scadente gestione regionale della crisi pandemica. Facendo un rapido calcolo, siamo rimasti al telefono con gli IRCCS milanesi in media 16 minuti per prenotare una visita tramite il Sistema sanitario nazionale, e meno di un minuto e mezzo per prenotarne una in regime privato, a pagamento. In Lombardia, evidentemente, non tutti i pazienti sono “ordinari” allo stesso modo. 

In copertina: il cupolone del San Raffaele a Milano

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