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Quale evoluzione migliore per il food porn che la critica alle violenze della polizia?

L’esplosione del food porn è strettamente correlato all’ascesa di Instagram come social network: fin da quando non era proprietà di Mark Zuckerberg, le bacheche dei primi utenti erano corredate di torte, piatti curatissimi, bagel. Una tendenza che è tornata ad acuirsi durante la quarantena, quando tutti ci siamo scoperti cuochi o pasticcieri, premurandoci di lasciare una testimonianza grafica delle nostre creazioni.

Ovviamente ci sono diversi sottogeneri in questo grande calderone, con account specializzati nelle nicchie più disparati. Il nostro preferito, almeno per oggi, è @acab_cuisine, dedicato esclusivamente alla raccolta e alla pubblicazione di prodotti culinari composti dalla scritta ACAB, o graziosamente ornati con essa.

L’account è stato fondato da una persona che sostiene di essere un anonimo parigino — nel migliore stereotipo che vuole la capitale francese anche capitale culinaria del mondo intero. In questi giorni, però, la provenienza francese dell’account è importante anche per motivi più seri, visto che la gendarmerie è al centro di grandi polemiche per i suoi sistematici abusi e il suo sistematico razzismo — soprattutto dopo la pubblicazione di un video in cui si vedono gli agenti arrestare con violenza ingiustificata un’infermiera di mezza età, letteralmente trascinata per i capelli.

 

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