Il documento del nuovo movimento del generale Pappalardo mescola complottismo puro e derive fascistoidi per normalizzare idee politiche estremiste: è una formula di provato successo
Sabato nelle piazze di varie città italiane si sono tenute le manifestazioni dei cosiddetti “gilet arancioni.” La manifestazione principale si è tenuta in piazza del Duomo, a Milano, dove era presente il “capo” del nuovo movimento: l’ex generale Antonio Pappalardo, già organizzatore e principale animatore delle proteste del movimento dei Forconi. Ex membro dell’arma dei Carabinieri con una lunga e singolare storia politica alle spalle, Pappalardo ha dichiarato che con la manifestazione i cittadini hanno decretato “all’unanimità” la fine del governo. Domani i gilet arancioni torneranno in piazza a Roma, parallelamente alla manifestazione contro il governo indetta da Lega e Fratelli d’Italia.
Il ritorno di Pappalardo capita in un momento congeniale: la sua creatura precedente, il movimento dei Forconi, è arrivato all’apice del successo a cavallo tra i governi Berlusconi III e Monti, quando l’Italia sembrava sull’orlo del precipizio, e il futuro del paese non poteva essere più incerto. Oggi, la pandemia ha gettato il mondo in una crisi ancora più grande, e il futuro dell’Italia è ancora più nebuloso.
— Leggi anche: Ascesa e declino del Movimento dei Forconi
Il mondo è cambiato, e così è cambiata anche la retorica del generale. Al posto del più generico discorso sull’“onestà” italiana in faccia alle difficoltà economiche, oggi i “gilet arancioni” si inquadrano nel più ampio discorso complottista dell’estrema destra. Per avere un’idea del livello di delirio dei gilet arancioni, si può guardare il video del “DISCORSO STORICO” di Pappalardo in piazza del Duomo, in cui si passa con disinvoltura dal negazionismo dei vaccini alle teorie del complotto sul 5G, con cui si spiegherebbe la diffusione “anomala” del virus in Lombardia. Oppure si può leggere l’assurda intervista rilasciata dal generale Pappalardo al Corriere della sera di oggi, dove racconta di aver incontrato per caso Mario Draghi in un vicoletto a città della Pieve, e avergli chiesto il permesso di stampare una nuova moneta; o di essere uno dei più grandi musicisti del mondo: “Le mie opere sono state eseguite in luoghi dove avevano accettato solo Mozart e Beethoven. In Vaticano sono considerato un genio illuminato da Dio. Anzi: le anticipo che la segreteria del Presidente Trump mi ha chiesto di comporre qualcosa in suo onore…”
Non si tratta, purtroppo, solo di discorsi deliranti: siamo di fronte a un meccanismo che abbiamo già visto in azione troppe volte, in cui il complottismo fa da innesco alla radicalizzazione di destra.
Ma cosa vogliono, di preciso, i gilet arancioni?
Purtroppo è disponibile online il programma completo, e abbiamo deciso di leggerlo noi — così non dovete farlo voi.
Il movimento ha una certa ambizione, e decide di partire con il proprio rinnovamento dello stato nientemeno che proponendosi di stravolgerne l’assetto costituzionale. L’esordio è già per cuori forti:
- Riscritturazione dell’art. 1 della Costituzione nel modo seguente: “L’Italia è una Repubblica Federale su sei Stati Confederati, Grande Nord-Ovest, Grande Nord-Est, Grande Centro, Grande Sud, Grande Sicilia, Grande Sardegna.”
E fin da subito si nota quello che è forse un punto cardine dell’ideologia del movimento: la non curanza per la contraddizione, anche quando sembra impossibile da non rilevare. Il programma oscilla tra un remix del federalismo e un centralismo tipico dell’estrema destra italiana non leghista, senza che le due cose vengano sentite come contrastanti. Leggendo meglio, però, si scopre che il programma è impregnato di un nazionalismo esasperato, da operetta. Ad esempio, chiede la —
- Istituzione di una sola Camera Legislativa, che sarà chiamata Congresso del Popolo, con eliminazione del Senato e dei Senatori a vita, con l’elezione di un parlamentare per ogni 500.000 abitanti
Oppure, svelando bene la prevedibile concezione razzista degli stranieri, avanza la strampalata ma feroce proposta di una —
- Espulsione immediata di tutti gli extra comunitari irregolari, regolamentazione degli extra comunitari integrati (decreto di nomina del Commissario Straordinario).
Leggere il programma è un’esperienza surreale, perché si resta costantemente in bilico tra il divertimento nervoso, l’imbarazzo per le azioni altrui — si potrebbe dire nel cringe — e una vera e propria sensazione di inquietudine. Quest’ultima arriva specialmente quando si leggono proposte di chiara matrice fascistoide come questa proposta per la nuova Costituzione:
- I Popoli Italici, accettando questa Carta, proclamano solennemente la loro fedeltà alla pace, alla tolleranza e alla solidarietà, concorrendo a diffonderle e a tutelarle nel mondo.
Is that you, George W. Bush?
In questo momento di crisi sanitaria, la proposta più pericolosa riguarda l’approccio ai vaccini, di cui si chiede la “facoltatività,” mentre “per frenare le epidemie virali” si propone l’avvio “di una Commissione, composta da esperti nel settore, non condizionati dalle case farmaceutiche.” Chissà questi esperti del settore che cosa dovrebbero proporre.
A questo punto è importante capire che contraddizioni evidenti come questa non sono un limite alla retorica di un partito di estrema destra basato su tematiche complottiste. L’esempio più chiaro che abbiamo avuto è la doppia faccia della Lega, che in qualche modo è riuscita a coniugare nazionalismo e regionalismo italiano e lombardo-veneto, arrivando a risultati elettorali insperati nel giro di pochi mesi.
Mescolando serio e faceto — non crediamo che gli autori del programma fossero completamente seri quando hanno scritto che il movimento pretende l’“imposizione alle Società elettriche dell’abbassamento dell’amperaggio degli elettrodomestici, per la riduzione dei consumi e degli importi delle bollette elettriche” — il documento riesce in un risultato che è evidentemente pericoloso. I contenuti complottisti e più demagogici riescono a normalizzare anche le più aggressive proposte politiche “serie” o fascistoidi contenute nel documento.
Proposte che non si fermano all’uscita dall’euro per l’istituzione della “nuova lira italica,” ma ambiscono anche a un “riordinamento” delle forze di polizia e dell’esercito, questo secondo con “30.000 militari addestrati per la difesa territoriale utilizzando le strategie della guerriglia.”
In tutto il documento si alternano sparate come:
- l’“utilizzazione di strumentazioni ad hoc per proteggere gli italiani dalle eccessive radiazioni elettromagnetiche,”
- l’“affidamento ad una Commissione di inchiesta per verificare l’esistenza e la pericolosit delle scie chimiche,” proposte “al di là della destra e della sinistra,”
- un non meglio chiarito “progetto disoccupazione zero”
Per poi poter dire senza che sembri particolarmente assurdo che è necessario un “recupero della fede cristiana e dei valori identitari del Popolo Italiano, mediante lo sviluppo di specifiche attività sociali e culturali.”
Come sempre quando ci si trova davanti a movimenti di questo genere, è molto importante non limitarsi a deridere chi vi aderisce o si sente in linea con lo stile e le proposte. Dietro il supporto e l’interesse per partiti del genere — per cui Movimento 5 Stelle e Lega hanno costituito dei casi-limite o dei precursori — ci sono spesso vere ragioni di disagio sociale radicate nel sistema culturale ed economico del paese, che le forze politiche, soprattutto quelle che si dichiarano di sinistra, non sono evidentemente in grado di intercettare ed affrontare.
Quindi bisogna preoccuparsi?
Un po’ sì. Nei prossimi mesi infurierà in tutto il mondo la battaglia sul vaccino per il Sars-COV-2, e senza dubbio in molti si faranno trovare pronti, usando il complottismo come arma per fare il pieno di consensi. Anche se, davanti a proposte come questa –
- Affiancamento di 4 Angeli custodi ad ogni cittadino: Poliziotto di quartiere, Medico, Operatore ecologico, Assistente Sociale, che interverranno a richiesta di ogni cittadino attraverso un numero telefonico di soccorso (tele soccorso familiare) 24 ore su 24, e mediante l’attuazione del programma PIT (Pronto Intervento Tempestivo);
la tentazione di ridere o archiviare tutto come l’opera di un troll è molto forte.
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