Negli Stati Uniti ci sono due sistemi giudiziari: uno per i bianchi, e uno per i neri
L’omicidio di George Floyd ha acceso proteste a Minneapolis e negli Stati Uniti, ma è anche l’occasione per riflettere sul razzismo nel nostro paese
in copertina, foto via Twitter
L’omicidio di George Floyd ha acceso proteste a Minneapolis e negli Stati Uniti, ma è anche l’occasione per riflettere sul razzismo nel nostro paese
L’omicidio di George Floyd ha sconvolto il mondo, attraverso immagini diffuse in tutto il pianeta, e ha contribuito a sollevare nuovamente il velo sulla questione razzismo, negli Stati Uniti e non solo. Le proteste che hanno incendiato la città di Minneapolis lasciano sperare che questo possa essere l’inizio di una nuova ondata di protesta contro le discriminazioni su basi etniche che, specie da parte della polizia, sembrano essere sistemiche nel funzionamento del paese.
Negli ultimi tre giorni migliaia di persone sono scese in strada a chiedere giustizia per Floyd, un addetto alla sicurezza ucciso senza ragione da quattro agenti di polizia, due dei quali avevano precedenti di violenza in servizio. Ma le proteste non si fermano alla condotta dei quattro ex poliziotti — che sono stati licenziati ma che non hanno ancora capi d’accusa.
L’omicidio mette infatti sotto gli occhi di tutti quello che si può chiamare un vero e proprio modello “uno stato, due sistemi:” da una parte il sistema giudiziario per le persone bianche, che vengono trattate coi guanti dalla polizia, anche dopo aver compiuto stragi — letteralmente; dall’altra, la “giustizia” per le persone afroamericane, che vengono uccise, pestate a sangue, e perseguitate anche per reati minori o, spesso, per nessuna ragione.
L’omicidio di Floyd non è solo un caso di cronaca locale, e non interessa nemmeno “soltanto” gli Stati Uniti: è merito dell’enorme influenza della galassia di organizzazioni del movimento Black Lives Matter, che hanno riplasmato il modo in cui pensiamo alla partecipazione, e hanno insegnato al mondo le ragioni della lotta delle persone di colore negli Stati Uniti.
Seguire la tragedia di Minneapolis però non può diventare un modo per dimenticare l’emergenza razzismo che attraversa anche l’Italia. Un’emergenza che non si può minimizzare indicando soltanto Salvini, ma con cui dobbiamo fare i conti. A fine puntata elenchiamo alcune delle morti di persone di colore che il nostro paese ha già dimenticato.
Show notes
- La polizia ha caricato con violenza chi protestava per l’omicidio di George Floyd a Minneapolis
- Gli assassini di George Floyd avevano precedenti per violenza | the Submarine
- Officer involved in Floyd’s death had previous excessive force settlement
- Joint Statement Of United States Attorney Erica MacDonald And FBI Special Agent In Charge Rainer Drolshagen | USAO-MN | Department of Justice
- Anita Alvarez, Chicago’s Top Prosecutor, Cleared Killer Cops 68 Times
- Fla. woman Marissa Alexander gets 20 years for “warning shot”: Did she stand her ground? – CBS News
- Salvini: “L’allarme razzismo è un’invenzione della sinistra”. E tace sul spari e violenze contro gli immigrati
- ‘È iniziata la caccia al nero’ – I fatti di Macerata visti da una nera italiana – VICE
- Il patto di Salvini con la lobby delle armi | nextQuotidiano
- ERA UNO ‘SPORCO NEGRO’ PER QUESTO L’ HANNO UCCISO – la Repubblica.it
- Jerry Masslo, 30 anni fa la morte del primo bracciante d’Italia – Corriere.it
- Ucciso nel 2008 a sprangate, la sorella: “Dieci anni di dolore per Abba, basta razzismo” – Cronaca
- Si è chiuso il caso del migrante ucciso a Fermo – Il Post
- Chi era Soumaila Sacko e perché è diventato il simbolo dei lavoratori sfruttati – Open
- Omicidio Idy Diene, condannato a 30 anni l’ex tipografo Pirrone