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foto via Wikimedia Commons

Esiste un accento antartico?

Il continente più freddo del mondo non ha una popolazione stabile, e le uniche persone residenti in Antartide sono ricercatori provenienti da diversi paesi, che restano solo alcuni mesi per svolgere delle missioni scientifiche nelle proprie basi. Dunque non ha un accento vero e proprio, e nemmeno una lingua ufficiale riconosciuta e parlata da tutti gli “antartici.”

Ciononostante, l’isolamento in queste strutture può creare nel giro di pochi mesi dei veri e propri accenti. Secondo Jonathan Harrington le parlate di persone che restano così isolate iniziano in brevissimo tempo a mutare. Diventano sempre più simili tra loro e sempre più diverse da quelle di chi sta fuori dal circolo, come riporta il magazine Atlas Obscura. Harrington è un linguista dell’Università di Monaco, e il suo studio è pubblicato sul Journal of Acoustical Society of America,

“Se ci fosse una situazione come quella del Nord Italia, dove le città sono state isolati dal resto del paese per un lungo periodo di tempo, dopo un po’ questi avrebbero iniziare a esibire i segni dello sviluppo di un proprio accento.” Ne è convinto Harrington riguardo al nostro paese, il cui panorama di inflessioni e dialetti era già ricco prima della quarantena necessaria a contrastare la pandemia di Covid-19.

Secondo Harrington l’isolamento deve durare molto a lungo perché le modifiche possano diventare davvero importanti e durature. Inoltre, le interazioni online in cui siamo coinvolti ogni giorno potrebbero rallentare il processo. Tuttavia, un giorno potrebbero comunque crearsi delle condizioni adatte. “Se un giorno decidessero di colonizzare un altro pianeta, come Marte, saremmo lì pronti a studiarlo,” sostiene Hamilton, giustamente impaziente. “Si creerebbe un accento marziano.”