L’agricoltura italiana ha due problemi: la pandemia e lo sfruttamento

Pur di non affrontare il problema dello sfruttamento e regolarizzare i braccianti senza documenti, qualcuno ha proposto di mandare nei campi chi riceve il reddito di cittadinanza o è in cassa integrazione.

L’agricoltura italiana ha due problemi: la pandemia e lo sfruttamento

Pur di non affrontare il problema dello sfruttamento e regolarizzare i braccianti senza documenti, qualcuno ha proposto di mandare nei campi chi riceve il reddito di cittadinanza o è in cassa integrazione.

La proposta della ministra dell’Agricoltura Bellanova di regolarizzare i braccianti senza documenti ha scosso la politica, sollevando da Lega e Movimento 5 Stelle molte proposte su diversi livelli di surrealismo. Queste purtroppo ignorano non solo la corrente pandemia che sta attraversando il mondo, ma anche gli aspetti fondamentali della crisi che sta agitando il comparto agricolo.

Al settore mancano infatti circa 200 mila lavoratori stagionali — che normalmente sarebbero arrivati dall’estero tramite un decreto flussi. Per risolvere il problema, invece di garantire diritti a lavoratori stranieri, la Lega e il Movimento 5 Stelle hanno proposto di sfruttare le persone che ricevono il reddito di cittadinanza e i lavoratori in cassa integrazione.

Il problema però va oltre il decreto flussi: la produzione agricola in Italia è sostenuta attraverso lo sfruttamento organizzato e istituzionalizzato del caporalato. A fine puntata allarghiamo la discussione per sottolineare come le condizioni di sfruttamento, in particolare di lavoratori stranieri, non siano la norma in Europa, l’Italia costituisce infatti un’eccezione.

Show notes

In questa puntata sono con voi: Stefano Colombo @stefthesub e Alessandro Massone @amassone. Per non perderti nemmeno un episodio di TRAPPIST, abbonati su Spotify e Apple Podcasts.

in copertina, foto via Flickr